E’ arrivata sul tavolo della Commissione europea la richiesta di apertura della procedura d'infrazione contro l'Italia sul mancato rispetto della direttiva sui pagamenti P.a.

E’ arrivata sul tavolo della Commissione europea la richiesta di apertura della procedura d'infrazione contro l'Italia,per il mancato rispetto della direttiva sui pagamenti P.a. Oggi i Commissari,su proposta del Responsabile Industria Antonio Tajani,dovrebbero concedere il via libera all'invio di una lettera di messa in mora. La procedura d'infrazione è stata più volte paventata dallo stesso Commissario nell'arco degli ultimi mesi,alla luce dei dati ricevuti da soggetti quali Ance e Confartigianato,i quali hanno a più riprese indicato il persistere,in Italia,di ritardi nei pagamenti fino a 200 giorni. La lettera di messa in mora da parte di Bruxelles non dovrebbe riguardare comunque i debiti pregressi,ma solo quelli contratti a partire dall'entrata in vigore della Direttiva europea,in Italia avvenuta il primo Gennaio 2013.

La legislazione Ue impone un tempo massimo di 30-60 giorni per effettuare i pagamenti alle imprese da parte della Pa.Il Responsabile all’Industria aveva già avviato una pre-procedura,la cosiddetta fase Eu-pilot,che precede l'avvio della procedura d'infrazione vera e propria. Qualora oggi la Commissione desse il via libera,l'Italia avrebbe due mesi di tempo per rispondere alla missiva di Bruxelles,con due possibilità:”Il governo potrebbe convincere Bx di aver adottato le azioni necessarie per mettersi in regola,oppure la Commissione potrebbe decidere di passare alla fase successiva della procedura,ovvero all'invio di un parere motivato,ultimo passaggio prima del deferimento alla Corte di Giustizia”. Per ciò che concerne invece i debiti pregressi,che non rientrano in questo procedimento di Bruxelles,ieri è arrivata la rassicurazione da parte del Presidente di Cdp Franco Bassanini che il loro pagamento,se non ci sarà nessun intoppo,sarà possibile farlo entro il 21 Settembre.

”Purtroppo il governo è stato costretto ad attendere un paio di mesi prima di fare il decreto,perché prima serviva il parere della Commissione europea e modificare i saldi di bilancio nelle due Camere…attualmente stanno arrivando nella piattaforma centrale le istanze di pagamento delle Aziende e il meccanismo dovrebbe essere semplice,ovvero le amministrazioni hanno un mese per pagare,contestare o certificare...la ripartizione delle risorse che è stata fatta consentirà a molte amministrazioni di pagare,per chi non riuscirà interverranno le banche”,ha concluso Bassanini.

 

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