Anche se la cifra esatta ancora non si conosce,poichè mancano i dati degli Stati membri attesi entro fine mese,sicuramente anche quest'anno ci sarà un buco di fatture arretrate europee da pagare,che andrà ad impattare sul bilancio europeo del prossimo anno e che rischia di far ritardare i rimborsi dei programmi già realizzati agli stessi Stati,o di far restare a secco i programmi in corso,come negli scorsi anni era successo all'Erasmus.
Il bilancio europeo 2014 si è già dovuto far carico di 26 miliardi di arretrati accumulati negli anni precedenti,di cui quasi 24 mld di pagamenti per le politiche di coesione,il cuore della solidarietà europea.E il bilancio per il 2015 non promette niente di buono,visto che gli Stati membri,sotto presidenza italiana,hanno già chiesto 2,1 mld di tagli per i pagamenti rispetto alla proposta della Commissione europea.Situazione che,per altro,va a colpire soprattutto i fondi europei a favore di crescita,competitività e occupazione,ovvero ben 1,3 mld in meno,pari a -8,6% rispetto alla proposta della Commissione,di cui -10,7% per ricerca e innovazione,-10,9% per Horizon 2020,-10,5% per le infrastrutture e -20,9% per i progetti energetici per aiutare la ripresa.Anche se,rispetto al 2014,ci ha tenuto a ricordare il Sottosegretario Enrico Zanetti,che i pagamenti aumenteranno di 4,6 miliardi.
Il punto è però un altro:”Nel 2015 arriveranno a scadenza i programmi del ciclo 2007-2013 e sarà quindi il momento in cui tutti gli Stati membri inoltreranno a Bruxelles le fatture di cui dovranno essere rimborsati.Si tratterà,di fatto,dei fondi già spesi e concordati dai 28 Stati con Bruxelles nei sette anni precedenti.La stessa Commissione formula la sua proposta di bilancio per l'anno successivo in base alle stime dei pagamenti che gli Stati membri prevedono di richiedere,anche se paradossalmente,questi stessi le ignorano,decidendo di tagliare il bilancio per l'anno a venire.Un effetto valanga che,negli anni della crisi,ha portato ad avere 11 mld di pagamenti arretrati a fine 2011 che si sono spalmati sul 2012,cresciuti a 16 a fine 2012 sul 2013, a 23,4 a fine 2013 sul 2014 e così via.
Bruxelles è ormai da tempo che avverte i 28 che il sistema non può reggere a forza di ritardi e continui emendamenti al bilancio e il Commissario europeo Jacek Dominik ancora la scorsa settimana all'Europarlamento,che è piuttosto sulla linea di Bx,ha avvertito il Consiglio che,con la proposta di bilancio 2015 avanzata,contraddice le sue stesse priorità politiche.L'autunno caldo del bilancio europeo è dunque iniziato.