La Commissione europea,
visto il trattato sul funzionamento dell’Unione europea,
visto il regolamento (UE) n. 472/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 21 maggio 2013, sul rafforzamento della sorveglianza economica e di bilancio degli Stati membri nella zona euro che si trovano o rischiano di trovarsi in gravi difficoltà per quanto riguarda la loro stabilità finanziaria (1), in particolare l’articolo 2, paragrafo 1,
considerando quanto segue:
(1)Dopo la scadenza, il 20 agosto 2018, dell’assistenza finanziaria del meccanismo europeo di stabilità, con decisione di esecuzione (UE) 2018/1192 della Commissione (2) è stata attivata la sorveglianza rafforzata della Grecia per un periodo di sei mesi a decorrere dal 21 agosto 2018. Successivamente la sorveglianza rafforzata è stata prorogata per due volte (3), in ambedue i casi per un ulteriore periodo di sei mesi, l’ultimo dei quali con decorrenza dal 21 agosto 2019.
(2)Dato il consistente importo ricevuto dal 2010 a titolo di assistenza finanziaria, le obbligazioni in essere della Grecia nei confronti degli Stati membri della zona euro, del Fondo europeo di stabilità finanziaria e del meccanismo europeo di stabilità ammontano ad un totale di 243 700 milioni di EUR. La Grecia ha ricevuto sostegno finanziario dai partner europei a condizioni agevolate e, per riportare il debito su basi più sostenibili, sono state adottate misure specifiche nel 2012 e nuovamente nel 2017 da parte del meccanismo europeo di stabilità. Il 22 giugno 2018 è stato raggiunto in seno all’Eurogruppo l’accordo politico sull’attuazione di misure aggiuntive per assicurare la sostenibilità del debito. Tra le misure rientrano la proroga di altri 10 anni delle scadenze medie ponderate, il rinvio di altri 10 anni del pagamento degli interessi e dell’ammortamento e l’attuazione di altre misure relative al debito. Due misure supplementari (ossia l’abolizione del margine crescente sul tasso di interesse relativamente alla quota di riacquisto del debito del programma del Fondo europeo di stabilità finanziaria a decorrere dal 2018 e il ripristino del trasferimento di importi equivalenti ai proventi percepiti dalle banche centrali nazionali della zona euro sui titoli di Stato greci detenuti ai sensi dell’accordo sulle attività finanziarie nette e del programma per il mercato dei titoli finanziari) possono essere concordate due volte all’anno in seno all’Eurogruppo sulla base di una relazione positiva nel quadro della sorveglianza rafforzata sul rispetto da parte della Grecia degli impegni politici post-programma. In tal senso, la prima e la seconda tranche di misure relative al debito in funzione delle politiche sono state attivate successivamente all’accordo raggiunto in seno all’Eurogruppo rispettivamente nell’aprile e dicembre 2019.
(3)In sede di Eurogruppo la Grecia ha assunto l’impegno di proseguire e completare tutte le principali riforme adottate nell’ambito del programma di sostegno alla stabilità del meccanismo europeo di stabilità (di seguito «il programma») e di salvaguardare gli obiettivi delle importanti riforme adottate nel quadro di questo programma e di quelli precedenti. La Grecia si è inoltre impegnata a realizzare azioni specifiche nel settore delle politiche di bilancio, ivi comprese quelle strutturali, della previdenza sociale, della stabilità finanziaria, dei mercati del lavoro e del prodotto, delle privatizzazioni e della pubblica amministrazione. Queste azioni specifiche, che sono illustrate in un allegato della dichiarazione dell’Eurogruppo del 22 giugno 2018, contribuiranno a risolvere gli squilibri macroeconomici eccessivi della Grecia e le cause, effettive o potenziali, di difficoltà economiche.
(4)Il 27 febbraio 2019 la Commissione ha pubblicato la relazione per paese 2019 relativa alla Grecia (4). La Commissione ha concluso che la Grecia, pur avendo ripristinato avanzi consistenti e ridotto in modo significativo il disavanzo delle partite correnti, presenta squilibri macroeconomici eccessivi come retaggio della crisi (5). Gli squilibri riguardano l’elevato debito pubblico, la posizione patrimoniale netta sull’estero negativa, i livelli elevati di crediti deteriorati presenti nei bilanci degli enti creditizi e un tasso di disoccupazione che permane elevato. Tali conclusioni sono state ulteriormente confermate dalla relazione sul meccanismo di allerta adottata dalla Commissione il 17 dicembre 2019 sulla base del regolamento (UE) n. 1176/2011 del Parlamento europeo e del Consiglio (6), in cui la Grecia è stata annoverata tra gli Stati membri da sottoporre a esame approfondito nel corso del 2020. In particolare, la relazione ha evidenziato che alla fine del 2018 il debito pubblico della Grecia ammontava al 181,2 % del prodotto interno lordo, il livello più alto nell’Unione. La posizione patrimoniale netta sull’estero, pari a -143,3 % del prodotto interno lordo nel 2018, rimane molto elevata, benché comprenda l’ingente debito pubblico estero a condizioni estremamente agevolate. Inoltre, sebbene la riduzione del disavanzo delle partite correnti sia significativa, è ancora insufficiente per permettere che l’elevata posizione patrimoniale netta sull’estero scenda a livelli considerati prudenti con un ritmo adeguato. La disoccupazione, seppur costantemente in calo rispetto al picco del 27,8 % registrato nel 2013, era ancora al 16,6 % nell’ottobre 2019. La disoccupazione di lunga durata (12,1 % nel terzo trimestre del 2019) e la disoccupazione giovanile (35,6 % nell’ottobre 2019) permangono molto elevate, anche se hanno comunque registrato un calo sostanziale rispetto ai picchi raggiunti nel corso della crisi (la disoccupazione di lunga durata aveva raggiunto il picco del 19,9 % nel secondo trimestre 2014 e quella giovanile del 60,2 % nel febbraio 2013).
(5)Alla luce dell’esame approfondito della Commissione del 2019 e sulla base di una valutazione della Commissione, il Consiglio ha esaminato il programma nazionale di riforma 2019 e il programma di stabilità 2019 e ha raccomandato (7) alla Grecia di intervenire nel 2019 e nel 2020 per conseguire una ripresa economica sostenibile e affrontare gli squilibri macroeconomici eccessivi proseguendo e completando le riforme in linea con gli impegni post-programma assunti in sede di Eurogruppo del 22 giugno 2018. Il Consiglio ha inoltre raccomandato alla Grecia di incentrare la politica economica in materia di investimenti su settori prioritari specifici per sostenere la crescita in maniera decisa, riducendo al contempo le disparità regionali e garantendo l’inclusione sociale.
(6)La Commissione ha pubblicato la quarta valutazione nel quadro della sorveglianza rafforzata della Grecia (8) il 20 novembre 2019 e ha concluso che la Grecia ha adottato i provvedimenti necessari a realizzare i propri impegni di riforma specifici per la metà del 2019, ma che saranno fondamentali ulteriori interventi per completare, e se necessario accelerare, le riforme. La valutazione ha tenuto conto degli sforzi compiuti nei mesi precedenti dal nuovo governo per assolvere gli impegni nel perseguimento di un più ampio programma di riforme, e della disponibilità da esso manifestata a preparare la linea d’azione in stretta cooperazione con le istituzioni.
(7)Le autorità stanno recuperando i ritardi per quanto riguarda le riforme del settore finanziario, ma i piani dovranno essere rafforzati nel corso della realizzazione. La situazione della liquidità delle banche greche è migliorata ulteriormente e vi sono segnali che indicano che l’accesso al mercato delle banche è stato gradualmente ristabilito, sebbene i rischi ereditati dal passato e le sfide rimangano significativi. Benché la loro situazione patrimoniale resti adeguata, le banche potrebbero essere soggette a pressioni nel breve termine, ad esempio a causa della graduale soppressione dei meccanismi prudenziali transitori. Le banche continuano a far fronte a elevati stock di crediti deteriorati: sebbene tali stock siano stati gradualmente ridotti rispetto al picco di 107,2 miliardi di EUR raggiunto nel marzo 2016, alla fine di settembre 2019 permanevano molto elevati, attestandosi a 71,2 miliardi di EUR, pari al 42,1 % del totale delle esposizioni lorde in bilancio verso i clienti. Il dispositivo di protezione degli attivi Hercules, di recente adozione, ha l’obiettivo, una volta attuato, di permettere una significativa accelerazione delle attuali strategie di riduzione dei crediti deteriorati nel settore bancario. Altre difficoltà riguardano la debole redditività nell’attuale contesto di bassi tassi di interesse e il forte legame tra Stato e banche, che si traduce tra l’altro in un livello elevato di crediti d’imposta differiti iscritti nei bilanci di queste ultime. Il miglioramento della situazione della liquidità delle banche greche e la maggiore fiducia dei depositanti hanno determinato la completa eliminazione dei controlli dei movimenti dei capitali a partire dal 1o settembre 2019.
(8)Nonostante i progressi compiuti negli ultimi anni, la Grecia deve ancora risolvere notevoli problemi per quanto riguarda il contesto imprenditoriale e il sistema giudiziario. Se da un lato la Grecia ha compiuto progressi in ambiti quali la riduzione dei tempi necessari per registrare un’impresa e la tutela degli investitori di minoranza, dall’altro rimane ben lontana dai primi in classifica per quanto riguarda molte delle componenti strutturali dei principali indicatori comparativi (ad esempio, i tempi di adozione delle decisioni giudiziarie, l’esecuzione dei contratti, la registrazione degli immobili, la risoluzione delle insolvenze ecc.).
(9)Dopo essere stata esclusa dai mercati finanziari nel 2010, dal luglio 2017 la Grecia può nuovamente contrarre prestiti su tali mercati attraverso l’emissione di titoli di Stato. I rendimenti dei titoli di Stato greci hanno cominciato a registrare una leggera riduzione dopo il positivo completamento del programma del MES nel 2018, per ridursi ulteriormente in modo significativo nella seconda metà del 2019, registrando un minimo storico dell’1,4 % sulle obbligazioni a 10 anni nel dicembre 2019, rispetto al 4,3 % di un anno prima. Le condizioni creditizie della Grecia rimangono tuttavia fragili in un contesto di rischi economici esterni e di vulnerabilità interne. La Grecia inoltre, benché abbia ottenuto migliori valutazioni da parte delle agenzie di rating del credito, conserva un rating al di sotto dell’«investment grade».
(10)Per questi motivi, la Commissione conclude che le condizioni che hanno motivato l’attivazione della sorveglianza rafforzata a norma dell’articolo 2 del regolamento (UE) n. 472/2013 sono tuttora presenti. In particolare, la Grecia continua ad essere esposta a rischi in termini di stabilità finanziaria che, se si dovessero concretizzare, potrebbero avere ripercussioni negative sugli altri Stati membri della zona euro. In caso di ricadute negative, queste potrebbero manifestarsi indirettamente incidendo sulla fiducia degli investitori e, di conseguenza, sui costi di rifinanziamento delle banche e degli emittenti sovrani in altri Stati membri della zona euro.
(11)Pertanto, nel medio termine la Grecia deve continuare ad adottare misure per affrontare le cause, effettive o potenziali, delle difficoltà e attuare riforme strutturali a sostegno di una ripresa economica solida e sostenibile, al fine di alleviare gli effetti di diversi fattori ereditati dal passato. Tra questi si possono annoverare il grave e prolungato rallentamento dell’economia durante la crisi; l’entità dell’onere del debito della Grecia; le debolezze del suo settore finanziario; il permanere di legami relativamente forti tra il settore finanziario e le finanze pubbliche greche, anche sotto forma di proprietà statale; il rischio che gravi tensioni nell’uno o nell’altro settore si propaghino ad altri Stati membri, nonché l’esposizione degli Stati membri della zona euro al debito sovrano greco.
(12)Al fine di affrontare i rischi residui e monitorare il rispetto degli impegni assunti per farvi fronte, appare necessario e opportuno prorogare la sorveglianza rafforzata della Grecia a norma dell’articolo 2, paragrafo 1, del regolamento (UE) n. 472/2013.
(13)Alla Grecia è stata data la possibilità di esprimere il proprio parere in merito alla valutazione della Commissione con lettera inviata il 22 gennaio 2020. Nella risposta del 27 gennaio 2020 la Grecia ha sostanzialmente condiviso la valutazione della Commissione in merito ai problemi economici che il paese si trova ad affrontare, che costituisce la base per la proroga della sorveglianza rafforzata.
(14)La Grecia continuerà a beneficiare di assistenza tecnica nell’ambito del programma di sostegno alle riforme strutturali [di cui al regolamento (UE) 2017/825 del Parlamento europeo e del Consiglio (9)] per l’elaborazione e l’attuazione delle riforme, così come per il proseguimento e il completamento delle principali riforme in linea con gli impegni politici soggetti a monitoraggio nell’ambito della sorveglianza rafforzata.
(15)Nell’attuazione della sorveglianza rafforzata, la Commissione intende collaborare strettamente con il meccanismo europeo di stabilità, nel quadro del sistema di allarme rapido,
Ha adottato la presente Decisione:
Articolo 1
La sorveglianza rafforzata della Grecia a norma dell’articolo 2, paragrafo 1, del regolamento (UE) n. 472/2013, attivata con la decisione di esecuzione (UE) 2018/1192, è prorogata per un ulteriore periodo di sei mesi a decorrere dal 21 febbraio 2020.
Articolo 2
La Repubblica ellenica è destinataria della presente decisione.
Fatto a Bruxelles, il 20 Febbraio 2020
Per la Commissione
Paolo GENTILONI
Membro della Commissione
Tratto da:
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