Il Parlamento europeo e il Consiglio dell’Unione europea,
visto il trattato sul funzionamento dell’Unione europea, in particolare l’articolo 212, paragrafo 2,
vista la proposta della Commissione europea,
previa trasmissione del progetto di atto legislativo ai parlamenti nazionali,
deliberando secondo la procedura legislativa ordinaria (1),
considerando quanto segue:
(1)Le relazioni tra l’Unione e il Regno hascemita di Giordania (Giordania) si sviluppano nel quadro della politica europea di vicinato (PEV). Il 24 novembre 1997 la Giordania ha firmato l’accordo euromediterraneo che istituisce un’associazione tra le Comunità europee e i loro Stati membri, da una parte, e il Regno hascemita di Giordania, dall’altra (2) («accordo di associazione»), che è entrato in vigore il 1o maggio 2002. Nell’ambito dell’accordo di associazione, l’Unione e la Giordania hanno istituito gradualmente una zona di libero scambio nell’arco di un periodo transitorio di 12 anni. Nel 2007 è inoltre entrato in vigore un accordo in forma di scambio di lettere tra la Comunità europea e il Regno hashemita di Giordania concernente le misure di liberalizzazione reciproche, la modifica dell’accordo di associazione CE-Giordania e la sostituzione degli allegati I, II, III e IV e dei protocolli 1 e 2 di tale accordo (3). Nel 2010 l’Unione e la Giordania hanno concluso un partenariato a status avanzato che amplia i settori di cooperazione. Il 1o luglio 2011 è entrato in vigore il protocollo tra l’Unione europea e il Regno hashemita di Giordania che istituisce un dispositivo di risoluzione delle controversie applicabile alle controversie nel quadro delle disposizioni commerciali dell’accordo euromediterraneo che istituisce un’associazione tra le Comunità europee e i loro Stati membri, da una parte, e il Regno hashemita di Giordania, dall’altra (4), che era stato siglato nel dicembre 2009. Il dialogo politico bilaterale e la cooperazione economica si sono sviluppati ulteriormente nell’ambito dell’accordo di associazione, delle priorità del partenariato UE-Giordania e del quadro di sostegno unico adottato per il periodo 2017-2020.
(2)Dal 2011 la Giordania ha intrapreso una serie di riforme politiche per rafforzare la democrazia parlamentare e lo Stato di diritto. Sono state create una Corte costituzionale e una commissione elettorale indipendente; il parlamento giordano ha inoltre approvato una serie di leggi fondamentali, tra cui la legge elettorale, la legge sui partiti politici e le leggi sul decentramento e sui comuni. Sono stati inoltre adottati miglioramenti legislativi per quanto riguarda l’indipendenza della magistratura e i diritti delle donne.
(3)L’economia giordana ha fortemente risentito del protrarsi dei conflitti nella regione, in particolare nei vicini Iraq e Siria. Tali turbolenze regionali hanno colpito pesantemente le entrate esterne e hanno messo a dura prova le finanze pubbliche. Ciò ha compromesso il turismo e l’afflusso di investimenti esteri diretti e ha bloccato a lungo le rotte commerciali. Indipendentemente dai conflitti citati, il flusso di gas naturale proveniente dall’Egitto è stato perturbato per diversi anni, con la conseguente necessità di acquistare energia da fonti alternative a costi maggiori. L’economia giordana ha inoltre risentito del massiccio afflusso di rifugiati siriani, che ha aumentato la pressione sulla posizione di bilancio, sui servizi pubblici e sulle infrastrutture del paese.
(4)Nell’agosto 2016 le autorità giordane e il Fondo monetario internazionale (FMI) hanno concordato un secondo programma di aggiustamento economico sostenuto da un meccanismo di finanziamento ampliato (Extended Fund Facility — EFF) triennale dell’importo di 723 milioni di USD, che ha fatto seguito a un accordo stand-by triennale pari a 2 000 milioni di USD nel periodo 2012-2015. Nel maggio 2019 il programma EFF è stato prorogato fino al marzo 2020.
(5)Nel dicembre 2016 l’Unione ha adottato un secondo programma di assistenza macrofinanziaria (5) (AMF-II) sotto forma di prestiti pari a 200 milioni di EUR, in risposta a una richiesta della Giordania nel marzo 2016 e a seguito del completamento del programma di assistenza macrofinanziaria di 180 milioni di EUR attuato nel 2015. Il programma AMF-II ha fatto seguito all’impegno assunto alla conferenza «Sostenere la Siria e la regione», tenutasi a Londra il 4 febbraio 2016, durante la quale l’Unione ha promesso di erogare tra il 2016 e il 2017 un sostegno finanziario pari a 2 390 milioni di EUR per aiutare i paesi più colpiti dalla crisi dei rifugiati siriani, compresa la Giordania. Il protocollo d’intesa che definisce le condizioni relative all’AMF-II è entrato in vigore il 19 settembre 2017. La prima rata dell’AMF-II è stata erogata il 17 ottobre 2017 e la seconda il 21 giugno 2019, a seguito dell’attuazione delle misure politiche concordate.
(6)La decisione (UE) 2016/2371 comprendeva una dichiarazione congiunta del Parlamento europeo, del Consiglio e della Commissione con cui quest’ultima, alla luce delle sfide di bilancio e delle circostanze straordinarie della Giordania dovute all’accoglienza di un gran numero di siriani (1,3 milioni secondo le autorità giordane), si impegnava a presentare, se del caso, una nuova proposta di estensione e aumento dell’assistenza macrofinanziaria alla Giordania, una volta concluso positivamente l’AMF-II e a condizione che le consuete condizioni preliminari per tale tipo di assistenza, compresa una valutazione aggiornata da parte della Commissione del fabbisogno di finanziamenti esterni della Giordania, fossero soddisfatte.
(7)Tra il 2017 e il 2019 il protrarsi dell’instabilità regionale, la forte esposizione alla fluttuazione dei prezzi del petrolio e l’aumento dei costi di finanziamento per i mercati emergenti a livello mondiale hanno continuato a pesare sull’economia giordana. Di conseguenza la crescita economica è nuovamente rallentata, la disoccupazione è aumentata notevolmente, il gettito fiscale è calato e sono emerse nuove esigenze in termini di bilancio e di finanziamenti esterni.
(8)In questo contesto difficile, l’Unione e la comunità internazionale hanno nuovamente espresso a più riprese il proprio impegno a sostegno della Giordania, in particolare durante la conferenza di Bruxelles a sostegno del futuro della Siria e della regione dell’aprile 2017, il Consiglio di associazione UE-Giordania del luglio 2017 e la conferenza di Bruxelles II a sostegno del futuro della Siria e della regione dell’aprile 2018. In occasione della conferenza «Iniziativa di Londra» tenutasi nel febbraio 2019 e della conferenza Bruxelles-III tenutasi nel marzo 2019, i donatori internazionali e regionali, tra cui l’Unione, hanno ribadito l’intenzione di sostenere gli sforzi della Giordania volti a preservare la stabilità macroeconomica e a rafforzare le prospettive di crescita.
(9)Dall’inizio della crisi siriana nel 2011, l’Unione ha messo a disposizione della Giordania oltre 2 100 milioni di EUR mediante diversi strumenti, compresi 380 milioni di EUR nell’ambito dei due programmi di assistenza macrofinanziaria, per aiutare il paese a preservare la stabilità economica, sostenere le riforme politiche ed economiche e affrontare le esigenze umanitarie, di sviluppo e di sicurezza della Giordania. La Banca europea per gli investimenti ha inoltre stanziato approssimativamente 486 milioni di EUR di prestiti a favore della Giordania per finanziare progetti.
(10)Nel luglio 2019, visto il perdurare della situazione e delle prospettive economiche difficili, la Giordania ha chiesto all’Unione la concessione di assistenza macrofinanziaria supplementare.
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