Il Consiglio dell’Unione europea,
visto il trattato sul funzionamento dell'Unione europea,
visto il regolamento (CE) n. 1466/97 del Consiglio, del 7 luglio 1997, per il rafforzamento della sorveglianza delle posizioni di bilancio nonché della sorveglianza e del coordinamento delle politiche economiche (1), in particolare l'articolo 10, paragrafo 2, quarto comma,
vista la raccomandazione della Commissione europea,
considerando quanto segue:
(1)Nel giugno 2017 e nel giugno 2018 il Consiglio ha constatato, a norma dell'articolo 121, paragrafo 4, del trattato, che nel 2016 e 2017, rispettivamente, in Romania vi era stata una deviazione significativa rispetto all'obiettivo di bilancio a medio termine o rispetto al percorso di avvicinamento a tale obiettivo. In entrambi i casi, alla luce della deviazione significativa rilevata, il Consiglio ha formulato le raccomandazioni del 16 giugno 2017 (2) e del 22 giugno 2018 (3), con cui ha invitato la Romania ad adottare gli interventi necessari per correggere tali deviazioni.
(2)Il 4 dicembre 2018 il Consiglio, con la decisione (UE) 2018/2020 (4), ha concluso che la Romania non aveva dato seguito effettivo alla sua raccomandazione del 22 giugno 2018. Pertanto, il 4 dicembre 2018 il Consiglio ha rivolto una raccomandazione riveduta alla Romania (5), invitandola ad adottare le misure necessarie per garantire che nel 2019 il tasso di crescita nominale della spesa pubblica primaria netta non superi il 4,5 %, livello corrispondente a un aggiustamento strutturale annuo dell'1 % del prodotto interno lordo (PIL). Il Consiglio ha inoltre raccomandato alla Romania di destinare eventuali entrate straordinarie alla riduzione del disavanzo e ha affermato che le misure di consolidamento del bilancio avrebbero dovuto garantire un miglioramento duraturo del saldo strutturale pubblico con modalità favorevoli alla crescita. Il Consiglio ha fissato il 15 aprile 2019 come termine entro il quale la Romania avrebbe dovuto riferire sul seguito dato alla raccomandazione del 4 dicembre 2018.
(3)Il 14 e il 15 marzo 2019 la Commissione ha effettuato una missione di sorveglianza rafforzata in Romania a fini di controllo in loco ai sensi dell'articolo — 11, paragrafo 2, del regolamento (CE) n. 1466/97. Dopo aver trasmesso le conclusioni provvisorie alle autorità rumene perché potessero formulare osservazioni in merito, il 5 giugno 2019 la Commissione ha comunicato le proprie conclusioni al Consiglio. Tali conclusioni sono poi state rese pubbliche. La relazione della Commissione rileva che le autorità rumene non intendono agire secondo la raccomandazione del Consiglio del 4 dicembre 2018. Le autorità hanno confermato alla Commissione che il governo non ha intenzione di rispettare l'aggiustamento strutturale raccomandato. Esse continuano a dare la precedenza al mantenimento del disavanzo nominale al di sotto della soglia del 3 % del PIL stabilito dal trattato, al fine di evitare l'applicazione del braccio correttivo del patto di stabilità e crescita. Il bilancio 2019 prevede un obiettivo di disavanzo per competenza pari al 2,8 % del PIL. Secondo le stime del governo risalenti al momento della missione, il dato nominale comporterebbe un aggiustamento strutturale pari allo 0,1 % circa rispetto al 2018, un livello decisamente inferiore a quanto raccomandato dal Consiglio.
(4)Il 20 aprile 2018, dopo la scadenza del termine fissato dal Consiglio, le autorità rumene hanno presentato una relazione sul seguito dato alla raccomandazione del Consiglio del 4 dicembre 2018. Nella relazione, le autorità hanno ribadito che i loro obiettivi per il 2019 sono un disavanzo nominale pari al 2,8 % del PIL e una diminuzione solo marginale del disavanzo strutturale. L'impatto di bilancio delle misure comunicate è decisamente al di sotto del livello fissato nella raccomandazione del 4 dicembre 2018.
(5)Nel 2019, secondo le previsioni di primavera 2019 della Commissione, la crescita della spesa pubblica primaria netta sarà pari all'11,6 %, un livello di molto superiore al parametro di riferimento per la spesa del 4,5 %. Nel 2019 il saldo strutturale dovrebbe peggiorare dello 0,7 % del PIL, raggiungendo un disavanzo del 3,6 % del PIL. Si tratta di una situazione antitetica rispetto al miglioramento strutturale dell'1 % del PIL raccomandato per il 2018. Entrambi gli indicatori evidenziano una deviazione rispetto al percorso di avvicinamento raccomandato. Il parametro di riferimento per la spesa indica una deviazione del 2,1 % del PIL. Il saldo strutturale conferma questa interpretazione, ma indica una deviazione relativamente meno pronunciata, pari all'1,7 % del PIL. L'entità della deviazione indicata dal saldo strutturale è inferiore a causa di entrate straordinarie e di un deflatore del PIL più elevato. In base a quanto precede, la valutazione complessiva conferma una deviazione rispetto all'aggiustamento raccomandato.
(6)L'aumento del disavanzo previsto rispetto al 2018 è in gran parte determinato, come negli anni precedenti, dall'aumento della spesa per la retribuzione dei dipendenti pubblici. Dopo le previsioni dell'autunno 2018 della Commissione, che hanno rappresentato la base della raccomandazione del Consiglio del 4 dicembre 2018, le autorità hanno introdotto nuove tasse nei settori delle telecomunicazioni, dell'energia e del settore bancario. Tuttavia, le autorità hanno concesso riduzioni fiscali nel settore delle costruzioni ed hanno aumentato alcune prestazioni sociali.
(7)Ciò consente di concludere che le misure adottate dalla Romania in risposta alla raccomandazione del Consiglio del 4 dicembre 2018 non sono state sufficienti. Lo sforzo di bilancio si situa a un livello significativamente inferiore all'aggiustamento strutturale annuo dell'1 % del PIL per il 2019, che corrisponde a un tasso di crescita nominale della spesa pubblica primaria netta non superiore al 4,5 % nel 2019,
Ha adottato la seguente Decisione:
Articolo 1
La Romania non ha dato seguito effettivo alla raccomandazione del Consiglio del 4 dicembre 2018.
Articolo 2
La Romania è destinataria della presente decisione.
Fatto a Lussemburgo, il 14 Giugno 2019
Per il Consiglio
Il Presidente
E.O. TEODOROVICI
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