“Occorre salvare il Mediterraneo dall'invasione di centinaia di nuove specie marine tropicali…il raddoppio del principale corridoio d'ingresso,ovvero il Canale di Suez,a breve sarà concluso,ma una valutazione d'impatto ambientale di questa maxi-opera sull'intero bacino ancora non esiste,ed è qui che subentra il problema…quello che chiediamo è una valutazione d'impatto ambientale trasparente e solida a livello scientifico,seguita da un analisi del rischio e da misure di controllo e mitigazione”,ha dichiarato Bella Galil,dell'Istituto Oceanografico Israeliano e promotrice della lettera/appello di oltre 450 scienziati da 39 Paesi.
”Tra gli esperti ci sono almeno un centinaio di italiani, da Trieste a Palermo,tutti al corrente della potenziale bomba ecologica in arrivo…non siamo contrari ai lavori di allargamento del canale,ma il Mediterraneo è un mare di cui bisogna prendersi cura…c’è bisogno di un analisi seria d'impatto ambientale,che necessita di un periodo fra i sei e i dodici mesi…sto parlando di una valutazione che dovrebbe riunire i dati di tutti i Paesi dell'area”,ha continuato la stessa.
”L'Egitto ha informato Bruxelles che la valutazione è in corso e dovrebbe essere pronta entro Maggio,con una prima analisi già nel mese in corso…la Commissione europea è in allerta sulla questione,costantemente in contatto con Il Cairo e ha offerto ampia assistenza tecnica alle autorità egiziane”,ha comunicato Enrico Brivio,portavoce del Commissario europeo all'Ambiente e agli Affari Marittimi Karmenu Vella.