Stanno crescendo sensibilmente le quotazioni di Federica Mogherini come nuova “Lady Pesc”. Il governo ne è convinto,tanto che il Ministro Marianna Madia ha parlato apertamente di grande ottimismo e il Ft da i leader europei come pronti a concedere il loro via libera. Anche a Bruxelles fonti europee concordanti hanno posto in evidenza un orizzonte che pare sgombro da nubi,poichè da una parte c’è un assenza di ostacoli politici maggiori e dall'altra quella di contendenti “veri” al posto dell'Ashton,in quanto le altre candidature presentate,ovvero la bulgara Georgieva e il polacco Sikorski,si profilano essere più strategiche che reali.
Vero anche è che se l'Italia verrà accontentata nella sua battaglia per la Mogherini,nel complesso gioco degli equilibri europei dovrà poi cedere su altri fronti,dall'economia a dossier più specifici come il “Made in”. Nonostante il fallimento del vertice europeo dello scorso Giugno,oggi circola una spiccata certezza che quello di sabato porterà i risultati sperati,con una decisione formale dei 28 Stati sui nuovi Presidente del Consiglio europeo e Alto Rappresentante.Non ci sarà invece nessuna decisione ufficiale sul futuro Presidente dell'Eurogruppo,ne sulla formazione della Commissione,poichè non rientrano tra le competenze del Consiglio,che in questi casi non propone ma approva. E' però evidente come l'intero pacchetto nomine sarà sul tavolo,in quanto è solo nell'insieme del puzzle europeo dall'assegnazione dei portafogli della Commissione passando per quelli che sono chiamati i “Top job”,che le aspirazioni,gli interessi e i timori dei 28 potranno trovare risposta. Proprio per questo Van Rompuy tra oggi e domani farà un giro di consultazioni telefoniche tra i leader,con lo scopo di arrivare venerdì a un quadro riassuntivo dei nodi e due o tre opzioni di coloro che saranno scelti.Se la posizione della Mogherini sembra in pole,più incertezza c'è invece sul nome del successore di Van Rompuy.
Le variabili sono la famiglia politica,l'origine geografica - i Baltici e l'Est puntano i piedi - e il genere. Sicuro è che non dovrà ancora una volta essere “penalizzata” Londra,che ha già subito lo “schiaffo” della nomina di Juncker a Presidente della Commissione.Proprio Cameron ha chiamato ieri il polacco Tusk,che aveva avuto in passato l'appoggio anche della Merkel.Se il posto andasse ad un popolare - tra gli altri “nominati”,il lettone Dombrovskis, l'irlandese Kenny, la lituana Grybauskaite - per i socialisti ci sarebbe un problema di sottorappresentanza se anche l'Eurogruppo,dopo l'endorsement della Merkel allo spagnolo De Guindos. E’ ritornata così di moda la danese Thorning-Schmidt,socialista ma non troppo,amica di Londra,comunque del Nord e soprattutto donna.
Garantendo due “Top job” a quote rosa,si spianerebbe anche la strada a Juncker, che ha grosse difficoltà a trovarne per la sua squadra,dove lo spagnolo Miguel Canete,ex Ministro dell'Agricoltura avrebbe ricevuto il consenso a farne parte.