“Soltanto Austria, Finlandia e Belgio, oltre all'Italia, hanno menzionato i costi inerenti alla spesa pubblica per gestire l'emergenza rifugiati nel loro Piano di Bilancio presentato alla Commissione europea…la Finlandia, nella sua bozza di Legge di Stabilità, ha soltanto fatto un riferimento generale all'aumento delle allocazioni al Ministero dell'Interno a causa della crisi dei rifugiati…
…in virtù di tutto ciò la Commissione europea esaminerà, caso per caso e nell’eventualità di una richiesta specifica da parte di uno Stato membro valuterà se la flessibilità prevista dal Patto di Stabilità si potrà applicare per i costi extra sostenuti dalle casse pubbliche per la gestione della crisi dei rifugiati…in ogni caso, essa rimane quella già inclusa nello stesso Patto in reazione a circostanze eccezionali, ed eventi imprevisti…la crisi dei rifugiati, di per sé, viene già affrontata in base ai Meccanismi europei di solidarietà e l'elemento economico è già preso in considerazione dalla chiave di ridistribuzione…l'esame dei Piani di Bilancio dei Paesi europei è al momento in corso”, ha dichiarato un portavoce agli Affari Economici.