Ieri, con non poche difficoltà, si è registrato un piccolo progresso nel tentativo di rallentare e gestire l'esodo, ad oggi incontrollato, dei migranti in marcia verso l'Europa lungo la rotta balcanica. Il Presidente della Commissione europea Jean Claude Juncker è così riuscito a strappare, in extremis, un accordo in 17 punti, operativo da subito, con la registrazione dei migranti, che altrimenti non avranno diritti e la creazione di 100.000 posti di accoglienza, di cui 50.000 in Grecia e altri 50.000 nei Paesi lungo i Balcani.
“Adesso bisognerà mettere in pratica questi impegni, perché in Europa i problemi degli uni sono i problemi degli altri…sono contento per il fatto che alla fine lo spirito europeo sia prevalso perché ritengo sia inaccettabile che nel 2015 le gente venga lasciata a dormire nei campi e attraversare fiumi con l'acqua fino al petto in temperature glaciali”, ha posto in evidenza Juncker.
I punti operativi del Piano prevederanno, in primis, l'assistenza per i migranti, ovvero riparo, acqua, cibo, assistenza sanitaria. Gli Stati Ue riceveranno il sostegno dell'Unhcr e qualora fosse necessario,del Meccanismo europeo di Protezione Civile.
Per ciò che invece concernerà la gestione dei flussi, per prima cosa, a partire da subito i Paesi dovranno scambiarsi quotidianamente le informazioni su chi entra ed esce, mentre saranno creati 100.000 nuovi posti di accoglienza sempre con il sostegno Ue e Onu e interverranno anche Bei e Berd.