“In assenza di una svolta espansiva e l'abbandono delle politiche di austerità gli obiettivi di Europa 2020 resteranno solo sogni nel cassetto”.

Questo è quanto evidenziato dal Ministro dello Sviluppo Economico Federica Guidi durante la riunione informale dei Ministri della Competitività dell'Unione Europea,avvenuta qualche settimana fa.”Rischia di esserci una profonda contraddizione tra le politiche industriali,che servirebbero all'Europa e il quadro di regole restrittive entro cui tutto ciò dovrebbe svolgersi…è indispensabile un cambio di passo…dobbiamo rafforzare l'architettura dei meccanismi decisionali che generano le politiche”,ha continuato.Secondo la titolare dello Sviluppo Economico,ad oggi non c'è stato un forte impegno per una politica industriale europea,per cui bisogna invertire la rotta.

”E’ il momento che l'Europa faccia da locomotiva a se stessa…secondo il trattato di Lisbona l'Unione Europa deve perseguire,tra gli altri,il suo sviluppo sostenibile basato su un'economia di mercato fortemente competitiva ma inclusiva…verso tale obiettivo la Strategia Europa 2020 continua ad essere la nostra bussola…a causa di tutto ciò siamo chiamati ad intervenire nel processo di revisione di tale strategia nella consapevolezza che la situazione economica attuale richiede al livello politico un contributo più determinato e coerente”ha insistito ancora. Il Ministro ha richiamato dunque l'attenzione sull'obiettivo politico di portare la creazione di valore del settore industriale al 20% del Pil europeo,entro il 2020,inserendo tale obiettivo nella strategia Ue 2020.

Ciò richiede una nuova governance industriale europea che sia capace di concedere una chiara priorità alla competitività e di porla al centro di tutte politiche microeconomiche europee.