“Quanto deciso dal Canton Ticino è inaccettabile, motivo per cui porterò la questione davanti alla Corte di Giustizia europea…chiedere ai frontalieri italiani che lavorano in Svizzera l'estratto del casellario giudiziale e dei carichi penali pendenti è una provocazione non tollerabile…il governo del Canton Ticino deve tornare sui suoi passi, è una questione di buon senso, oltre che di rispetto dell'Accordo europeo sulla Libera Circolazione delle persone…
...l'Ambasciatore svizzero Kessler, convocato dalla Farnesina a Roma, si è detto d'accordo con l'Italia, criticando la decisione ticinese che anche per le autorità federali sarebbe incompatibile con l'Accordo europeo, ma questa spiegazione non basta, non può finire così…sono quattro anni che denuncio le numerose discriminazioni che i nostri frontalieri subiscono in Svizzera…
porterò quindi nuovamente la questione complessiva al Parlamento europeo, in Commissione e anche davanti alla Corte di Giustizia europea qualora il problema non venisse risolto, perché tale misura è ingiusta e umiliante per il nostro Paese…adesso c’è bisogno che la Mogherini faccia sentire la propria voce e cerchi di conquistare un risultato positivo per l'Italia”,ha dichiarato Lara Comi, Europarlamentare di Forza Italia e Vicepresidente del gruppo Ppe.