Buon pomeriggio,
sono molto felice di dare il benvenuto a Fatih Birol. Abbiamo avuto un eccellente scambio sulle prospettive energetiche per l'Europa e su come affrontare le perturbazioni senza precedenti causate dall'atroce guerra della Russia. La Russia ha infatti tagliato le forniture da gasdotti dell'80%, se si confronta settembre di quest'anno con settembre dello scorso anno. Sappiamo tutti che questi tagli hanno esercitato una pressione senza precedenti sui mercati mondiali dell'energia, con gravi ripercussioni a catena sul sistema energetico europeo. Desidero però sottolineare che, nonostante questi enormi tagli, ce l'abbiamo fatta: siamo riusciti a resistere al ricatto. Abbiamo agito, e lo abbiamo fatto bene. Sette mesi fa, a maggio, abbiamo fornito la nostra risposta a questo ricatto russo presentando REPowerEU, il nostro piano per ridurre la domanda di gas russo di due terzi entro la fine dell'anno. E abbiamo sostenuto la proposta con un piano di investimenti fino a 300 miliardi di €. In pochi mesi abbiamo tradotto il piano REPowerEU in una serie di proposte legislative e azioni sul campo. Penso valga la pena passarle brevemente in rassegna. Fondamentalmente, negli ultimi dieci mesi abbiamo intrapreso dieci azioni diverse.
La prima: ci siamo allontanati enormemente dai combustibili fossili russi, dalle forniture di gas russo, rivolgendoci ad altri fornitori affidabili. In secondo luogo, stiamo risparmiando energia. Abbiamo introdotto, come tutti sapete, l'obiettivo di ridurre la domanda di gas del 15%. Se guardiamo i dati di inizio autunno, siamo perfettamente in linea con la tabella di marcia. Il fatto che stiamo risparmiando energia è positivo, ma dobbiamo continuare a risparmiarne. Il terzo punto è la promozione della diffusione delle energie rinnovabili. Nel 2022 abbiamo aggiunto quasi 50 gigawatt di nuova capacità, andando quindi vicini a raddoppiare le capacità supplementari di produzione di energia rinnovabile, per lo più da eolico e solare. Per noi ciò è molto importante, non solo per il bene del pianeta, ma anche perché, come sappiamo, le rinnovabili sono prodotte in loco, creano eccellenti posti di lavoro e garantiscono indipendenza e sicurezza dell'approvvigionamento.
Il quarto punto è che, in questo contesto, abbiamo proposto di accelerare drasticamente la procedura di autorizzazione per le energie rinnovabili. Sappiamo che molti progetti sarebbero di fatto pronti a partire se avessero già ottenuto l'autorizzazione; è quindi necessario snellire le procedure, e infatti abbiamo presentato una proposta per accelerarle. Il quinto punto è che abbiamo istituito un obbligo di stoccaggio minimo del gas. I nostri impianti di stoccaggio sono pieni per oltre il 90%; abbiamo quindi superato l'obiettivo, il che è un'ottima notizia, e siamo ben al di sopra della media quinquennale precedente.
Il sesto punto riguarda la solidarietà. Abbiamo proposto regimi standard per la fornitura di gas tra Stati membri in cui non sono ancora in vigore accordi di solidarietà affinché, in caso di emergenza energetica, il gas vada dove è più necessario. Il settimo punto è: abbiamo istituito una piattaforma per l'acquisto congiunto di gas, allo scopo di aumentare la nostra forza negoziale e ottenere prezzi migliori. Ritengo inaccettabile che i diversi Stati membri si facciano concorrenza fra loro sul mercato mondiale e facciano così aumentare i prezzi. È perciò importante unire le forze per negoziare a livello mondiale.
L'ottavo punto è: abbiamo migliorato le nostre infrastrutture. Quattro nuovi interconnettori sono diventati operativi quest'anno. Si tratta del "Baltic Pipe", dell'interconnettore Polonia-Lituania, dell'interconnettore tra Bulgaria e Grecia e dell'interconnettore del gas tra Polonia e Slovacchia. Il nono punto da sottolineare è il fatto che abbiamo messo a punto un quadro giuridico che consente agli Stati membri di assoggettare a prelievo i proventi straordinari, i sovraprofitti delle imprese produttrici di energia, di prendere questo denaro per sostenere in modo mirato le famiglie e le imprese vulnerabili. Infine, il decimo punto è: abbiamo proposto un meccanismo di correzione del mercato, noto anche come massimale di prezzo, per limitare i picchi dei prezzi del gas a livello TTF.
Molte di queste misure sono state adottate, alcune a velocità record. E molti esempi dimostrano che il cambiamento ha preso il via: ad esempio la rapida e massiccia diffusione delle pompe di calore in Polonia. Grazie a tutti questi interventi per quest'inverno non correremo rischi. Il ricatto della Russia è fallito. Tuttavia alcune delle nostre proposte sono ancora in fase di discussione, pur essendo fondamentali per la nostra preparazione energetica. Invito pertanto il Consiglio ad adottarle rapidamente, perché la preparazione per l'inverno 2023-2024 inizia ora. Ora che rivolgiamo l'attenzione all'inverno 2023-2024, sono molto felice, caro Fatih Birol, della nostra intensa collaborazione. Il suo messaggio di un mese fa era molto chiaro e avvalorato da cifre. Ha detto molto chiaramente che il prossimo inverno sarà ancora più difficile. E l'Europa deve intensificare gli sforzi in diversi settori. Ha delineato i rischi: la Russia potrebbe tagliare il resto dell'approvvigionamento di gas da gasdotto; la Cina potrebbe revocare le restrizioni legate alla COVID-19 e tornare quindi ai livelli pre-pandemici di domanda di energia sul mercato mondiale; e quest'anno abbiamo beneficiato di un inverno eccezionalmente mite; l'anno prossimo potrebbe non essere così.
So dai vostri dati che, nonostante le azioni che abbiamo intrapreso, l'anno prossimo potremmo dover affrontare una carenza di 30 miliardi di metri cubi di gas. Le azioni che abbiamo avviato aiuteranno a colmare parzialmente questo fabbisogno, ma è necessario fare di più. Voglio quindi esaminare alcune priorità su cui dobbiamo concentrarci. La prima è ovviamente l'approvvigionamento di GNL. Sono fiduciosa che l'anno prossimo ci assicureremo volumi di GNL simili a quelli di quest'anno. Quest'anno abbiamo avuto fino a 130 miliardi di metri cubi di GNL. A tale scopo dobbiamo coinvolgere maggiormente i nostri partner internazionali.
Secondo punto: è giunto il momento di fare dell'acquisto congiunto una realtà. Abbiamo già la piattaforma energetica, ora dobbiamo rendere operativo il meccanismo di acquisto in comune. Ogni giorno di ritardo comporta dei costi. Le discussioni con gli Stati membri, i paesi partner e le loro imprese sono in corso. Questa sera ne parlerò con il Primo ministro norvegese, per esempio. Possiamo pubblicare la prima gara per l'aggregazione della domanda entro la fine di marzo. Ma per far ciò abbiamo bisogno di un accordo sul regolamento di emergenza che abbiamo proposto il 18 ottobre, e ne abbiamo bisogno ora.
E il mio ultimo punto è che il potenziale maggiore in termini di energia nell'Unione europea è nelle nostre mani. Dobbiamo aumentare e accelerare la diffusione delle energie rinnovabili. Dobbiamo fare le cose in grande ed essere veloci. Con le giuste politiche in atto, possiamo persino raddoppiare le capacità di produzione di energia rinnovabile che aggiungeremo al mercato il prossimo anno. A tale proposito gli argomenti non sono mai stati più validi. Nel 2022 abbiamo portato a livelli record le capacità di produzione eolica e solare nell'Unione europea. E ci aspettiamo che la capacità di produzione energetica da fonti rinnovabili aumenti ulteriormente nel prossimo anno, sostituendo circa 12 miliardi di metri cubi di gas. Inoltre con le vostre misure supplementari ci state mostrando che possiamo aggiungere altri 7,5 miliardi di metri cubi. Quindi, nel complesso, efficienza, risparmio, acquisti in comune ed energie rinnovabili potrebbero essere la miscela di cui abbiamo bisogno per compensare il gas mancante il prossimo anno. Abbiamo preso le misure necessarie. Le nostre proposte sono ora sul tavolo.
Il mio ultimo commento riguarda il quadro più ampio. Perché se guardiamo al quadro generale, vediamo anche che abbiamo bisogno di un aumento degli investimenti pubblici nella transizione energetica. Per garantire in particolare la competitività dell'industria europea nella transizione energetica, abbiamo bisogno di ulteriori investimenti pubblici a livello nazionale ed europeo. Come sapete, a breve proporremo di potenziare REPowerEU. REPowerEU è il nostro veicolo, il quadro per gli investimenti nella tecnologia pulita. E questa è una parte della nostra risposta alla normativa USA per la riduzione dell'inflazione. Ma sappiamo anche che nel medio termine dobbiamo fare di più. Lavoreremo perciò all'istituzione di un fondo per la sovranità volto a garantire che l'Europa continui ad essere leader mondiale nella tecnologia pulita. Dobbiamo aiutare la nostra industria ora, in questo contesto di prezzi elevati dell'energia, allo scopo di agevolare la transizione a un'energia verde e pulita che sia accessibile e sicura. Si tratta pertanto di un finanziamento necessario.
Abbiamo lavorato bene quest'anno, constatiamo già i progressi, abbiamo fatto molta strada. Ma sappiamo che il nostro lavoro non sarà finito finché le famiglie e le imprese dell'Unione europea non avranno accesso a un'energia accessibile, sicura e pulita.
Grazie mille
Per saperne di più:
Relazione dell'Agenzia internazionale per l'energia: How the European Union can avoid natural gas shortages in 2023
Fonte:
Commissione europea - Rappresentanza in Italia.
Foto:
istockphoto
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