In base a quanto reso noto dall’Esecutivo comunitario la gestione dei rifiuti, la qualità dell'aria e la designazione delle zone protette ‘Natura 2000’ restano i punti deboli dell'Italia in materia di applicazione della legislazione ambientale Ue.
Progressi sono stati compiuti su economia circolare e piani per i bacini idrografici e molto ci si attende dall'attuazione del Piano nazionale per la ripresa e la resilienza (Pnrr).
La Commissione europea ha in questi anni ha reso attive contro l'Italia 18 procedure di infrazione in materia ambientale, tuttora in corso. Nove di queste sono nella seconda fase, quella che può portare la Corte di Giustizia Ue a infliggere sanzioni pecuniarie.
Tratto da:
Ansa Europa.
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