"L'instabilità in Afghanistan rischia di portare a un aumento della pressione migratoria. Ci stiamo quindi preparando per tutti gli scenari. Non dobbiamo aspettare che le persone arrivino alle frontiere esterne dell'Ue. Questa non è una soluzione. Dovremmo impedire alle persone di dirigersi verso l'Unione europea attraverso rotte insicure, irregolari e incontrollate gestite da trafficanti.
Allo stesso tempo non possiamo abbandonare le persone in pericolo immediato in Afghanistan. Dovremmo lavorare a stretto contatto con i Paesi della Regione ed essere pronti a fornire loro l'assistenza umanitaria e allo sviluppo necessaria. Ho invitato gli Stati membri a intensificare il loro impegno sul reinsediamento, ad aumentare le quote per aiutare coloro che necessitano di protezione internazionale e ad offrire percorsi legali complementari.
Per me è molto chiaro che le donne e le ragazze afgane si trovano in una situazione particolarmente pericolosa: dare la priorità al reinsediamento rispetto ai percorsi irregolari ha anche una chiara dimensione di genere. La Commissione è pronta ad aiutare nel coordinamento tra gli Stati e fornire il necessario sostegno finanziario aggiuntivo.
La situazione in rapida evoluzione in Afghanistan pone una sfida globale. Collaboreremo strettamente con i nostri partner internazionali e siamo impazienti di discutere i prossimi passi, anche nell'ambito delle Nazioni Unite e del G7. Per come stanno le cose, la situazione in Afghanistan chiaramente non è sicura e non lo sarà per un po' di tempo. Pertanto non possiamo costringere le persone a tornare in Afghanistan".
Ciò è quanto dichiarato dalla Commissaria Ue, Ylva Johansson, nella sua dichiarazione alla riunione straordinaria dei ministri dell'Interno dell'Ue.
Tratto da:
Ansa Europa.
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