Il 15 luglio 2021 la Commissione europea ha deciso di deferire l'Italia alla Corte di giustizia dell'Unione europea per il mancato rispetto di alcuni obblighi in materia di scambio di informazioni stabiliti dalle norme dell'UE in materia di cooperazione transfrontaliera nella lotta al terrorismo e alla criminalità transfrontaliera (decisioni di Prüm: decisioni del Consiglio 2008/615/GAI e 2008/616/GAI).
Le norme sono uno strumento fondamentale nella lotta al terrorismo e alla criminalità. Esse consentono agli Stati membri di scambiarsi rapidamente informazioni su DNA, impronte digitali e dati nazionali di immatricolazione dei veicoli, permettendo alle autorità di contrasto di identificare i sospetti e di stabilire collegamenti tra i casi penali in tutta l'Unione.
Gli Stati membri dovevano attuare pienamente le norme entro agosto 2011. La Commissione UE ha avviato una Procedura di Infrazione nei confronti dell'Italia, inviando una lettera di costituzione in mora, seguita nel 2017 da un parere motivato, ed esortando l'Italia a rispettare pienamente gli obblighi giuridici. Dopo ripetute indagini sui progressi compiuti dall'Italia nell'adempimento dei suoi obblighi, si constata che a tutt'oggi l'Italia ancora non consente agli altri Stati membri di accedere ai propri dati relativi al DNA, alle impronte digitali e all'immatricolazione dei veicoli.
Per questi motivi la Commissione ha deciso di deferire il caso alla Corte di giustizia dell'Unione europea.
Per ulteriori informazioni:
Procedura di infrazione dell'UE
Fonte:
Commissione europea – Rappresentanza in Italia.
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