A Bruxelles si é chiuso con successo,in seguito ad un lungo negoziato,l'ultimo Consiglio dei Ministri europei della Pesca,sotto Presidenza italiana dell'Unione europea.Si sono infatti raggiunti,con il voto unanime degli Stati membri,i totali di cattura -Tac- e le quote di pesca che saranno ammessi dall'Unione europea nel 2015,dal Mare del Nord al Mar Nero.
Per ciò che concerne il Mediterraneo invece é stato sancito,per il 2015,l'aumento della quota di tonno rosso,che per l'Italia passerà da 1.950 a 2.302,8 tonnellate,rispetto ad una quota totale europea di 9.302,92 tonnellate.Rimarrà invariata la situazione della flotta italiana autorizzata a pescare tonno rosso,che conta 12 imbarcazioni a circuizione,30 palangari e 6 tonnare fisse.Per ciò che riguarda al pesca spada tutto resterà come prima.A tali accordi si sono dovute applicare anche le nuove norme previste dalla riforma della Politica comune della pesca,ed in particolare i due elementi qualificanti:
-Il rendimento massimo sostenibile,che stabilisce la quantità pescabile in modo che gli stock possano riprodursi ritornando ai livelli auspicabili;
-L'obbligo di sbarco di tutto il pescato al di sopra di un certo quantitativo.
Le difficoltà maggiori erano,in modo particore,concentrate sulla necessità di ridurre la pesca di alcune specie,come per la sogliola nell'est del Canale della Manica per la quale Bruxelles chiedeva una riduzione del 60%,con tagli richiesti anche per altre specie come il merluzzo bianco e per l'eglefino.
La Presidenza italiana,lavorando sui margini di flessibilità all'interno delle regole europee,é riuscita a limitare l'impatto economico e gli Stati membri interessati si sono impegnati ad applicare delle misure molto rigorose in termini di selettività delle reti e sforzo di pesca.