Van Rompuy/Agenda strategica europa:"Favorire la crescita,rilanciare occupazione e competitività e poter utilizzare la flessibilità necessaria per sostenere il costo delle riforme”.

“Favorire la crescita,rilanciare occupazione e competitività e poter utilizzare la flessibilità necessaria per sostenere il costo delle riforme”. Sono questi i punti cardine dell'Agenda strategica europea in tempi di cambiamento,il documento che i più stretti collaboratori di Herman Van Rompuy,il Presidente del Consiglio Europeo e gli sherpa nazionali stanno mettendo a punto in vista del vertice di fine settimana. Un testo programmatico su cui è in corso una delicata partita,poichè i suoi contenuti sono di importanza fondamentale per sciogliere il nodo delle nomine ai vertici delle istituzioni europee. L'Agenda strategica infatti sarà il punto di riferimento del lavoro che il prossimo Presidente della Commissione europea,insieme a Consiglio e Parlamento,dovrà portare avanti per consolidare una ripresa che,come riportato nella bozza delle conclusioni del vertice di giovedì e venerdì prossimi,resta comunque fragile nonostante i segnali positivi giunti recentemente.

Il nostro Paese,a quanto si è appreso,ha già concesso il suo via libera al testo del documento,in particolare sulla parte che riguarda il sostegno a crescita e occupazione,ma insiste sulla necessità di dare spazio agli investimenti privati e al mercato unico dell'energia. Per ciò che concerne la flessibilità,secondo le indiscrezioni che circolano a Bruxelles e trovano conferme da fonti vicine al dossier,l'intenzione di Van Rompuy è di sottoporre all'approvazione dei 28 leader europei un documento nel quale si evidenzia e si riafferma l'importanza del Patto di stabilità e crescita,con la necessità di applicarlo con i margini di flessibilità richiesti dalle condizioni in cui si trovano i singoli Paesi.

In pratica,non si punterebbe all'introduzione di un vago concetto di flessibilità,che rischierebbe di aprire margini di manovra difficili da gestire anche negli equilibri europei,ma di consentire di sfruttare,caso per caso,lo spazio di manovra già offerto dal Patto di stabilità e crescita. Sull'esigenza di mettere in campo,a livello europeo,azioni per sostenere il rilancio della crescita e quindi la creazione di nuovi posti di lavoro,c'è un ampia convergenza a livello europeo.

Sul come invece il confronto resta aperto per andare oltre la formula con cui i 28 Stati,come si legge nella bozza di conclusioni,ribadiscono la necessità di riforme ambiziose collegate a opportuni incentivi per promuovere,specie nell'ambito dell'Eurozona, la convergenza, la crescita e la coesione sociale. Renzi e i suoi colleghi Eurosocialisti qualche,giorno fa a Parigi hanno deciso di puntare molto su questo documento programmatico per imprimere una svolta rispetto a politiche basate esclusivamente su rigore e austerità,anche se questa è probabilmente solo la prima,seppur cruciale,tappa di un percorso che dovrebbe poi portare il Consiglio Europeo,già in programma per Ottobre,a definire i contenuti di accordi di partnership tra singoli Paesi e europei per uno scambio tra riforme e flessibilità.

 

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