“Nel 2017 è realistico affermare che dobbiamo prepararci ad affrontare lo stesso numero di arrivi di migranti del 2016 sulla rotta del Mediterraneo Centrale, dalla Libia verso l’Italia, ovvero circa 180.000…al di là delle soluzioni di medio-lungo termine, che si concentrano sulla cooperazione con i Paesi africani, nel breve termine, ciò a cui stiamo lavorando con l'Italia è il rafforzamento delle registrazioni negli Hotspot e i rimpatri…
…dobbiamo rafforzare la possibilità di effettuare questi ultimi perché la maggior parte dei migranti in arrivo in Italia, almeno il 60%, sono economici…per questo dobbiamo essere pronti negli Hotspot per screening e identificazioni, in modo da raccogliere le prove per ottenere il laissez passer e i documenti di viaggio dai Consolati non europei per il loro rientro nei Paesi di origine…con l’Italia ci stiamo impegnando su questo…
…nonostante il forte dispiegamento di Operazioni sulla rotta del Mediterraneo Centrale, con la più alta concentrazione di uomini e mezzi mai vista, si è registrato il picco di migranti morti della storia, con oltre 4.500 vittime stimate...si tratta di un triste paradosso…il maggior numero di naufragi avviene ormai vicino alla Libia, spesso in acque territoriali libiche, un'area dove Frontex non può operare e questo perché c’è stato un lento cambiamento nel modus operandi dei trafficanti, che trovandosi a corto di imbarcazioni e per mettere assieme crescenti profitti caricano a dismisura i dinghi e le stesse imbarcazioni non sono abbastanza equipaggiate per raggiungere una qualsiasi Costa europea”, ha dichiarato (estratto) il Direttore Esecutivo di Frontex, Fabrice Leggeri, all’ANSA.
Tratto da:
Ansa Europa.