Il Consiglio dell’Unione europea,
visto il trattato dell'Unione europea, in particolare l'articolo 29,
vista la proposta dell'alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza,
considerando quanto segue:
(1)Il 16 marzo 2015 l'Unione europea ha ribadito la posizione da essa adottata sin dall'inizio della crisi in Burundi, cioè che solo il dialogo volto al consenso, nel rispetto dell'accordo di Arusha e della costituzione del Burundi, consentirà di trovare una soluzione politica sostenibile consensuale e inclusiva nell'interesse della sicurezza e della democrazia per tutti i burundesi.
(2)Il 18 maggio 2015 il Consiglio ha condannato il tentativo di colpo di Stato in Burundi nonché tutti gli atti di violenza o di ribaltamento dell'ordine costituzionale, indipendentemente dagli autori, e ha espresso la sua profonda preoccupazione per la situazione in Burundi. Il Consiglio ha altresì espresso la propria determinazione ad adottare tutte le misure necessarie nei confronti degli attori burundesi le cui azioni perpetrino le violenze e ostacolino la ricerca di una soluzione politica.
(3)Il 22 giugno 2015 il Consiglio ha espresso la sua profonda preoccupazione quanto al numero sia di vittime che di casi di gravi violazioni dei diritti umani registrato dall'inizio della crisi, con riferimento in particolare agli abusi attribuiti alle forze di sicurezza e a membri degli «Imbonerakure». Il Consiglio ha inoltre ribadito di essere determinato ad adottare, se necessario, misure restrittive mirate contro coloro la cui azione abbia condotto o possa condurre ad atti di violenza e repressione, nonché a gravi violazioni dei diritti umani, e/o possa ostacolare la ricerca di una soluzione politica nel contesto proposto dall'Unione africana e dalla Comunità dell'Africa orientale.
(4)Il 23 luglio 2015 l'Unione europea si è rammaricata del fatto che il governo del Burundi non abbia dato piena attuazione alle pertinenti decisioni dell'Unione africana e della Comunità dell'Africa orientale che avrebbe aperto la strada ad elezioni credibili e inclusive.
(5)Il Consiglio continua a essere gravemente preoccupato riguardo alla situazione in Burundi. In considerazione delle attuali circostanze, e in linea con le conclusioni del Consiglio del giugno 2015, occorre imporre restrizioni di viaggio e il congelamento dei beni nei confronti delle persone, entità od organismi che compromettono la democrazia o ostacolano la ricerca di una soluzione politica in Burundi, anche mediante atti di violenza, repressione o incitamento alla violenza, delle persone, entità od organismi coinvolti nella pianificazione, nella direzione o nell'esecuzione di atti che violano il diritto internazionale dei diritti umani o il diritto internazionale umanitario applicabili, o che costituiscono gravi abusi dei diritti umani in Burundi nonché delle persone, entità od organismi ad essi associati.
(6)È necessaria un'ulteriore azione dell'Unione per attuare determinate misure.
Nb:Per visionare il file integrale consultare il link sottostante.
Link:
http://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/?uri=OJ:JOL_2015_257_R_0009