LA COMMISSIONE EUROPEA,
visto il trattato sul funzionamento dell’Unione europea,
visto il regolamento (UE) n. 1308/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 dicembre 2013, recante organizzazione comune dei mercati dei prodotti agricoli e che abroga i regolamenti (CEE) n. 922/72, (CEE) n. 234/79, (CE) n. 1037/2001 e (CE) n. 1234/2007 del Consiglio (1), in particolare l’articolo 221, paragrafo 1,
considerando quanto segue:
(1)La guerra di aggressione non provocata e ingiustificata della Russia contro l’Ucraina dal 24 febbraio 2022 si ripercuote sulle operazioni di trasporto marittimo nei porti ucraini del Mar Nero, attraverso i quali prima della guerra transitava il 90 % delle esportazioni di cereali e semi oleosi. Per sostenere gli agricoltori ucraini e contribuire alla sicurezza alimentare mondiale e dell’Unione, si sono rese urgentemente necessarie rotte logistiche alternative e l’Unione ha adottato misure concrete per agevolare le esportazioni agricole dell’Ucraina e ampliare gli scambi bilaterali con l’Unione, delineate nella comunicazione della Commissione intitolata «Piano d’azione per l’istituzione di corridoi di solidarietà UE-Ucraina per agevolare le esportazioni agricole dell’Ucraina e gli scambi bilaterali con l’UE» («corridoi di solidarietà UE-Ucraina») (2).
(2)A seguito degli sforzi congiunti degli Stati membri, in particolare di Bulgaria, Ungheria, Polonia, Romania e Slovacchia, nonché dell’Ucraina, della Moldova, dei partner internazionali e della Commissione, i corridoi di solidarietà UE-Ucraina sono diventati un’ancora di salvezza per l’economia ucraina e hanno creato una nuova connettività con l’Unione, fungendo anche da salvaguardia contro una crisi alimentare globale.
(3)Sebbene siano stati conseguiti molti miglioramenti, permangono notevoli strozzature logistiche. Le infrastrutture rimangono insufficienti per gestire l’impennata del traffico, mancano le attrezzature di trasbordo e le capacità sono scarse, con conseguenti costi logistici elevati. La connettività può essere migliorata coordinando più efficacemente il transito, potenziando le infrastrutture e riducendo i costi logistici complessivi, garantendo in tal modo che i cereali e i semi oleosi ucraini possano essere trasportati più lontano nell’Unione e proseguire secondo le necessità.
(4)In conseguenza degli alti costi e delle strozzature della logistica prima descritti, si è verificato un aumento delle importazioni di cereali e di semi oleosi dall’Ucraina negli Stati membri vicini dell’Ucraina.
(5)Questa situazione esercita una pressione sui prezzi in diverse regioni della Bulgaria, dell’Ungheria, della Polonia, della Romania e della Slovacchia. Inoltre, le importazioni stanno saturando la capacità di stoccaggio e le catene logistiche. Tali circostanze si ripercuotono sulla redditività economica e sulle prospettive di mercato degli agricoltori in alcune regioni dei suddetti Stati membri. Ciò potrebbe in ultima analisi compromettere il normale funzionamento dei corridoi di solidarietà UE-Ucraina.
(6)Per evitare un rapido deterioramento della situazione, la Commissione ha adottato una prima misura di emergenza a sostegno degli agricoltori colpiti in Bulgaria, Polonia e Romania con il regolamento di esecuzione (UE) 2023/739 (3) della Commissione, considerando in particolare la situazione dell’approvvigionamento interno e le sfide logistiche in tali Stati membri.
(7)Tenuto conto dell’entità dell’impatto economico negativo negli Stati membri interessati, è necessario estendere l’ambito di applicazione della misura di sostegno adottata a norma del regolamento di esecuzione (UE) 2023/739 all’Ungheria e alla Slovacchia e fornire finanziamenti aggiuntivi per affrontare meglio tale situazione.
(8)Si tratta di un problema specifico ai sensi dell’articolo 221 del regolamento (UE) n. 1308/2013. Il problema specifico di un numero limitato di regioni di alcuni Stati membri non può essere affrontato adottando misure ai sensi dell’articolo 219 o dell’articolo 220 di detto regolamento poiché non è specificamente collegato all’esistenza di turbative del mercato o a una precisa minaccia di turbativa, né è collegato a misure destinate a combattere la propagazione di malattie degli animali o la perdita di fiducia dei consumatori a causa dell’esistenza di rischi per la salute pubblica, per la salute degli animali o per la salute delle piante. Inoltre, al fine di evitare un rapido ulteriore deterioramento della redditività economica degli agricoltori in alcune regioni della Bulgaria, dell’Ungheria, della Polonia, della Romania e della Slovacchia, la situazione richiede un intervento urgente.
(9)È quindi opportuno istituire una misura di emergenza e concedere a Bulgaria, Ungheria, Polonia, Romania e Slovacchia una sovvenzione finanziaria per sostenere gli agricoltori colpiti dall’aumento delle importazioni di cereali e semi oleosi provenienti dall’Ucraina, per il periodo strettamente necessario,
(10)È opportuno fissare l’importo a disposizione della Bulgaria, dell’Ungheria, della Polonia, della Romania e della Slovacchia, tenendo conto in particolare del loro peso rispettivo nel settore agricolo dell’Unione, sulla base dei massimali netti per i pagamenti diretti di cui all’allegato III del regolamento (UE) n. 1307/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio (4) e della crescita relativa degli scambi di cereali e semi oleosi in tali paesi.
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