La Commissione europea,
visto il trattato sul funzionamento dell'Unione europea,
visto il regolamento (UE) 2019/788 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 aprile 2019, riguardante l'iniziativa dei cittadini europei (1), in particolare l'articolo 6, paragrafi 2 e 3,
considerando quanto segue:
(1)Il 12 agosto 2021 è stata presentata alla Commissione una richiesta di registrazione dell'iniziativa dei cittadini europei dal titolo «Stop (((5G))) — Resta connesso ma protetto».
(2)Gli obiettivi dell'iniziativa così come formulati dagli organizzatori sono i seguenti: «L'implementazione del 5G sta mettendo in gioco i nostri diritti a un ambiente sano, alla libertà e alla privacy. Chiediamo alla Commissione di proporre una legislazione per proteggere i cittadini e l'ambiente da queste minacce:
a)Gli esseri umani, la fauna e la flora vengono danneggiati dalle radiazioni. Gli attuali limiti di esposizione alla radiofrequenza e alle radiazioni a microonde forniscono una protezione insufficiente, specialmente per le persone vulnerabili (bambini, donne incinte, pazienti), animali, insetti impollinatori e piante. — Emanare un regolamento per proteggere tutta la vita dalla radiofrequenza e dalle radiazioni a microonde;
b)Con il 5G la quantità di dispositivi elettronici connessi, antenne e satelliti esploderà. Seguiranno consumi energetici insostenibili, emissioni di radiazioni, attività minerarie dannose e inquinamento, che metteranno in pericolo la biodiversità e gli habitat naturali. — Adottare una regolamentazione più forte per proteggere l'ambiente da tutti gli impatti del 5G e della digitalizzazione;
c)Il 5G consente la raccolta massiccia di dati e la sorveglianza da parte di oggetti connessi. Ciò aumenterà il rischio di criminalità informatica, perdita di dati, furto, rivendita e uso improprio dell'intelligenza artificiale. — Mettere in atto un'efficace protezione dei dati per salvaguardare la nostra privacy, sicurezza, uguaglianza e libertà.»
(3)Un allegato specifica più in dettaglio l'oggetto e gli obiettivi dell'iniziativa, e contiene 23 diversi inviti ad agire chiamati «proposte da attuare nel diritto dell'Unione». Un ulteriore documento, presentato come «progetto di atto giuridico», riporta maggiori informazioni sui 23 inviti ad agire. Il gruppo di organizzatori ha inoltre fornito la traduzione degli obiettivi in una serie di lingue dell'Unione a titolo di informazioni supplementari.
(4)Per quanto riguarda il primo obiettivo, l'iniziativa elenca i seguenti dieci inviti ad agire.
«1.Stabilire limiti di esposizione ai campi elettromagnetici a radiofrequenze (campi elettromagnetici RF) sulla base di tutti gli effetti sanitari e biologici, non solo quelli connessi alla temperatura, per proteggere gli esseri umani e applicare il principio di precauzione.
2.Aggiornare la raccomandazione 1999/519/CE e la direttiva 2013/35/UE, che dovrebbero essere periodicamente oggetto di riesame e di nuova valutazione.
3.Basare la raccomandazione 1999/519/CE e la direttiva 2013/35/UE sull'esposizione sul luogo di lavoro sui migliori dati scientifici disponibili, fissando i limiti più rigorosi per la protezione tra quelli indicati in tutta la letteratura scientifica ed empirica disponibile.
4.Garantire che siano elaborate ulteriori linee guida in materia di esposizione da parte di scienziati con competenze biomediche e scevri da conflitti di interessi e assicurare la nomina di un nuovo gruppo di esperti o ampliare le attività del comitato scientifico dei rischi sanitari, ambientali ed emergenti (CSRSAE) per valutare i parametri bioattivi dei campi elettromagnetici RF.
5.Garantire che le verifiche di prova dei dispositivi senza fili, delle antenne e del loro funzionamento valutino tutti i parametri bioattivi dei campi elettromagnetici RF.
6.Sostituire le connessioni senza fili con cavi e farlo immediatamente in luoghi quali ospedali, asili, scuole, case di riposo e in tutti gli edifici pubblici.
7.Informare il pubblico circa i pericoli associati alle connessioni senza fili e le modalità per ridurre al minimo l'esposizione (ad esempio utilizzando cavi).
8.Raccomandare agli Stati membri di istituire zone a basse radiazioni o a radiazioni zero nei comuni. Dichiarare tutti i parchi e le riserve naturali zone a basse radiazioni o a radiazioni zero.
9.Al fine di proteggere la salute umana e la biointegrità, chiedere ai cittadini dell'Unione un consenso informato prima di esporli ai campi elettromagnetici RF.
10.Sulla base del principio di precauzione, adottare una direttiva concernente i limiti di esposizione ai campi elettromagnetici RF per la protezione della fauna e della flora.»
Per saperne di più:
Tratto da:
Link:
https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/?uri=uriserv%3AOJ.L_.2021.370.01.0001.01.ITA&toc=OJ%3AL%3A2021%3A370%3ATOC
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