Raccomandazione del Consiglio del 13 Luglio 2018 sul Programma Nazionale di Riforma 2018 della Finlandia e che formula un parere del Consiglio sul programma di stabilità 2018 della Finlandia.

Il Consiglio dell’Unione europea,

visto il trattato sul funzionamento dell'Unione europea, in particolare l'articolo 121, paragrafo 2, e l'articolo 148, paragrafo 4,

visto il regolamento (CE) n. 1466/97 del Consiglio, del 7 luglio 1997, per il rafforzamento della sorveglianza delle posizioni di bilancio nonché della sorveglianza e del coordinamento delle politiche economiche (1), in particolare l'articolo 5, paragrafo 2,

vista la raccomandazione della Commissione europea,

viste le risoluzioni del Parlamento europeo,

viste le conclusioni del Consiglio europeo,

visto il parere del comitato per l'occupazione,

visto il parere del comitato economico e finanziario,

visto il parere del comitato per la protezione sociale,

visto il parere del comitato di politica economica,

considerando quanto segue:

(1)Il 22 novembre 2017 la Commissione ha adottato l'analisi annuale della crescita, segnando l'inizio del semestre europeo per il coordinamento delle politiche economiche 2018. Essa ha tenuto debitamente conto del pilastro europeo dei diritti sociali, proclamato dal Parlamento europeo, dal Consiglio e dalla Commissione il 17 novembre 2017. Il Consiglio europeo del 22 marzo 2018 ha approvato le priorità indicate nell'analisi annuale della crescita. Il 22 novembre 2017 la Commissione ha anche adottato, sulla base del regolamento (UE) n. 1176/2011 del Parlamento europeo e del Consiglio (2), la relazione sul meccanismo di allerta, in cui la Finlandia non è stata annoverata tra gli Stati membri da sottoporre a esame approfondito. Lo stesso giorno la Commissione ha altresì adottato una raccomandazione di raccomandazione del Consiglio sulla politica economica della zona euro, che è stata approvata dal Consiglio europeo del 22 marzo 2018. Il 14 maggio 2018 il Consiglio ha adottato la raccomandazione sulla politica economica della zona euro (3) («raccomandazione per la zona euro»).

(2)In quanto Stato membro la cui moneta è l'euro e considerate le strette correlazioni fra le economie nell'Unione economica e monetaria, la Finlandia dovrebbe assicurare l'attuazione piena e tempestiva della raccomandazione per la zona euro, come riflessa nelle raccomandazioni che seguono, in particolare quella di cui al punto 3.

(3)Il 7 marzo 2018 è stata pubblicata la relazione per paese relativa alla Finlandia 2018, nella quale sono valutati i progressi compiuti dalla Finlandia nel dar seguito alle raccomandazioni specifiche per paese adottate dal Consiglio l'11 luglio 2017 (4), il seguito dato alle raccomandazioni specifiche per paese adottate negli anni precedenti e i progressi verso il conseguimento degli obiettivi nazionali di Europa 2020.

(4)Il 13 aprile 2018 la Finlandia ha presentato il programma nazionale di riforma 2018 e il programma di stabilità 2018. I due programmi sono stati valutati contemporaneamente, onde tener conto delle loro correlazioni.

(5)La programmazione dei Fondi strutturali e di investimento europei («fondi SIE») per il periodo 2014-2020 ha tenuto conto delle pertinenti raccomandazioni specifiche per paese. In applicazione dell'articolo 23 del regolamento (UE) n. 1303/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio (5), ove necessario per sostenere l'attuazione delle raccomandazioni pertinenti del Consiglio la Commissione può chiedere a uno Stato membro di rivedere e proporre di modificare il suo contratto di partenariato e i programmi rilevanti. La Commissione ha precisato i modi in cui conta di valersi di tale possibilità negli orientamenti sull'applicazione delle misure per collegare l'efficacia dei fondi SIE a una sana gestione economica.

(6)La Finlandia è attualmente nel braccio preventivo del patto di stabilità e crescita ed è soggetta alla regola del debito. Nel programma di stabilità 2018 il governo prevede un saldo nominale di -0,6 % del PIL nel 2018, invariato rispetto all'anno precedente. Secondo il governo, il saldo dovrebbe migliorare nel 2019 e negli anni successivi, raggiungendo un lieve avanzo nel 2020 e nel 2021. L'obiettivo di bilancio a medio termine, ossia un disavanzo dello 0,5 % del PIL in termini strutturali, è stato superato nel 2017. Tuttavia, il saldo strutturale ricalcolato (6) dovrebbe aumentare in misura marginale, allo 0,6 % del PIL, nel periodo 2018-2019, per poi registrare una flessione. Il rapporto debito pubblico/PIL ha raggiunto il picco del 63,6 % nel 2015 ed è diminuito al 61,4 % nel 2017. Secondo il programma di stabilità 2018, il rapporto debito/PIL dovrebbe continuare a ridursi fino a raggiungere il 56,7 % del PIL nel 2021. Lo scenario macroeconomico su cui si fondano tali proiezioni di bilancio risulta sostanzialmente plausibile. I rischi principali per le proiezioni di bilancio si riferiscono allo sforamento dei costi iniziali connessi alla prevista riforma dei servizi sociali e sanitari.

(7)Il programma di stabilità 2018 ricorda che i costi relativi all'afflusso eccezionale di rifugiati sono aumentati e hanno avuto una notevole incidenza sul bilancio nel periodo 2015-2016. Secondo il programma di stabilità 2017, tali costi sarebbero dovuti calare dello 0,15 % del PIL nel 2017, un dato che non è stato confermato dal programma di stabilità 2018 e che quindi non è stato preso in considerazione dalla Commissione. Inoltre, nel 2017 alla Finlandia è stata concessa una deviazione temporanea pari allo 0,5 % del PIL dal percorso di aggiustamento richiesto verso l'obiettivo di bilancio a medio termine per tenere conto di importanti riforme strutturali, in particolare la riforma delle pensioni e il patto per la competitività del 2017, con ricadute positive sulla sostenibilità a lungo termine delle finanze pubbliche. Nel 2017 alla Finlandia è stata anche concessa una deviazione temporanea dello 0,1 % del PIL per far fronte alla spesa nazionale destinata agli investimenti in progetti cofinanziati dall'Unione. Per quanto riguarda quest'ultima deviazione, uno dei criteri di ammissibilità è che la totalità degli investimenti pubblici non subisca una flessione. I dati relativi ai risultati per il 2017 indicano un calo degli investimenti pubblici nel 2017 rispetto all'esercizio precedente, mentre gli investimenti connessi ai fondi dell'Unione, secondo le stime, sono rimasti stabili. Pertanto, per il 2017 la Finlandia non è più considerata ammissibile a beneficiare di una deviazione temporanea dello 0,1 % del PIL in relazione alle spese nazionali destinate agli investimenti in progetti cofinanziati dall'Unione. Le restanti deviazioni temporanee dal percorso di aggiustamento verso l'obiettivo di bilancio a medio termine sono riportate per coprire un periodo di tre anni. Di conseguenza, le deviazioni temporanee nell'ambito delle clausole sugli eventi inconsueti e sulle riforme strutturali ammontano allo 0,67 % del PIL nel 2018 e allo 0,5 % del PIL nel 2019.

(8)Il Consiglio ha raccomandato alla Finlandia di garantire che nel 2018 la deviazione dall'obiettivo di bilancio a medio termine sia limitata alla tolleranza legata all'impatto sul bilancio degli eventi inconsueti (concessa nel 2016), nonché alle tolleranze connesse all'attuazione delle riforme strutturali e agli investimenti (concesse nel 2017). Ciò è in linea con un tasso massimo di crescita nominale della spesa pubblica primaria netta dell'1,9 % nel 2018, il che corrisponde a un deterioramento consentito del saldo strutturale dello 0,1 % del PIL. Sulla base delle previsioni di primavera 2018 della Commissione, nel 2018 vi è il rischio di una qualche deviazione dall'aggiustamento di bilancio raccomandato. Tuttavia, i risultati migliori del previsto per il 2017 consentono attualmente di ritenere che la distanza dall'obiettivo a medio termine possa essere inferiore alle tolleranze concesse legate alle clausole sugli eventi inconsueti e sulle riforme strutturali. Se confermata, tale tendenza verrà presa in considerazione nella valutazione ex post per il 2018.

(9)In base alle previsioni di primavera 2018 della Commissione, nel 2019 la Finlandia dovrebbe garantire che la deviazione dall'obiettivo di bilancio a medio termine sia limitata alla tolleranza legata all'impatto sul bilancio dell'attuazione delle riforme strutturali per cui è stata concessa una deviazione temporanea nel 2017. Ciò è in linea con un tasso massimo di crescita nominale della spesa pubblica primaria netta del 2,9 %, il che corrisponde a un deterioramento consentito del saldo strutturale dello 0,2 % del PIL. A politiche invariate, si prevede che la Finlandia rispetterà il requisito entro il 2019. Si prevede inoltre che la Finlandia si conformerà al parametro per la riduzione del debito nel 2018 e 2019. Nel complesso, il Consiglio è del parere che la Finlandia debba essere pronta ad adottare ulteriori provvedimenti per assicurare la conformità nel 2018, e che nel 2019 rispetterà le disposizioni del patto di stabilità e crescita.

(10)A causa dell'invecchiamento della popolazione e della contrazione della forza lavoro, la spesa per le pensioni, la sanità e l'assistenza a lungo termine dovrebbe aumentare, passando dal 22 % del PIL del 2016 al 24 % del PIL entro il 2030. La riforma amministrativa e la riforma dei servizi sociali e sanitari, attualmente all'esame del parlamento, puntano a ridurre l'aumento della spesa in questo settore, garantendo, tra gli altri obiettivi, la parità di accesso all'assistenza sanitaria e la riduzione dei tempi di attesa per i pazienti, specie nelle zone svantaggiate o periferiche. Una percentuale di persone superiore alla media dell'Unione riferisce di non poter accedere alle cure mediche necessarie. In particolare, le persone escluse dalla forza lavoro incontrano difficoltà nell'ottenere le cure mediche necessarie. A partire dal 2020 la responsabilità dei servizi sociali e sanitari finlandesi passerà a un nuovo livello di pubblica amministrazione regionale, le contee. La riforma permetterà di mettere in comune le risorse per consentire un uso più efficace a livello della contea. Inoltre un maggiore ricorso ai servizi digitali ed elettronici dovrebbe aumentare la produttività. Infine, i servizi sociali e di assistenza sanitaria primaria saranno disponibili presso centri sociali e sanitari sia pubblici che privati. Ciò dovrebbe permettere una maggiore libertà di scelta per i pazienti, mentre la concorrenza tra i prestatori di servizi dovrebbe comportare una riduzione dei costi. Il conseguimento di questi ambiziosi obiettivi dipenderà anche dalle scelte operate durante la fase di attuazione della riforma.

Nb:Per visionare il testo integrale consultare il link sottostante.

Link:

https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/?uri=CELEX:32018H0910(25)

 

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