Raccomandazione (UE) 2018/790 della Commissione del 25 Aprile 2018 sull'accesso all'informazione scientifica e sulla sua conservazione.

La Commissione europea,

visto il trattato sul funzionamento dell'Unione europea, in particolare l'articolo 292,

considerando quanto segue:

(1)La Commissione europea, nel luglio 2012, ha adottato un pacchetto sull'informazione scientifica, che consiste in una comunicazione intitolata «Verso un accesso migliore alle informazioni scientifiche: aumentare i benefici dell'investimento pubblico nella ricerca» (1) e la raccomandazione 2012/417/UE della Commissione (2). La raccomandazione 2012/417/UE stabilisce che la Commissione valuterà i progressi compiuti nell'UE per stabilire se siano necessarie ulteriori azioni per conseguire gli obiettivi fissati.

(2)La comunicazione «Strategia per il mercato unico digitale in Europa» (3) evidenzia l'importanza della diffusione dei dati come catalizzatore per la crescita economica, l'innovazione e la digitalizzazione in tutti i settori economici, in particolare per le piccole e medie imprese (e le start-up) e per la società nel suo insieme. Essa riconosce che i megadati e il calcolo ad alte prestazioni stanno cambiando il modo di fare ricerca e di condividere il sapere, inserendosi nella transizione verso una scienza aperta più efficiente e reattiva (4). Nella comunicazione si annuncia che la Commissione incoraggerà l'accesso ai dati pubblici per contribuire a guidare l'innovazione e istituire un cloud per la ricerca aperta nell'ambito di un'iniziativa europea per il cloud computing. Nella sua revisione intermedia della strategia per il mercato unico digitale (5), la Commissione comunica la propria intenzione di migliorare ulteriormente «l'accessibilità e il riutilizzo dei dati pubblici e dei dati raccolti grazie all'impiego di fondi pubblici».

(3)La comunicazione sull'iniziativa europea per il cloud computing «Costruire un'economia competitiva dei dati e della conoscenza in Europa» (6) presenta un vasto piano razionale per sviluppare il cloud europeo per la scienza aperta come uno spazio sicuro e aperto in cui la comunità scientifica possa archiviare, condividere e riutilizzare dati e risultati scientifici. Annuncia inoltre che la Commissione riesaminerà la raccomandazione 2012/417/UE sull'accesso all'informazione scientifica e sulla sua conservazione per incoraggiare la condivisione di dati scientifici e la creazione di sistemi di incentivi, di sistemi di ricompensa e di programmi di istruzione e formazione per ricercatori ed imprese finalizzati alla condivisione di dati. Il documento di lavoro dei servizi della Commissione «Tabella di marcia per l'attuazione del cloud europeo per la scienza aperta» (7) presenta i risultati della consultazione svoltasi con gli Stati membri e le parti interessate per individuare eventuali meccanismi di finanziamento e governance per il cloud europeo per la scienza aperta e fornisce ulteriori dettagli relativi alle linee d'azione atte a sviluppare il cloud europeo per la scienza aperta come un'aggregazione di infrastrutture per i dati della ricerca.

(4)La direttiva 2003/98/CE del Parlamento europeo e del Consiglio (8) stabilisce il principio che tutti i dati accessibili detenuti da un ente pubblico devono essere anche riutilizzabili per fini commerciali e non commerciali da tutte le parti interessate a condizioni non discriminatorie per categorie analoghe di riutilizzo e al massimo al costo marginale connesso alla distribuzione dei dati.

(5)Le politiche di accesso (9) aperto sono volte ad assicurare ai ricercatori e alla popolazione in generale l'accesso gratuito a pubblicazioni scientifiche oggetto di valutazioni inter pares, dati di ricerca e altri risultati della ricerca in maniera trasparente e non discriminatoria quanto prima possibile nel processo di diffusione, nonché a consentire l'utilizzo e il riutilizzo dei risultati della ricerca scientifica. L'accesso aperto aiuta a migliorare la qualità, riduce la necessità di inutili duplicazioni delle attività di ricerca, accelera il progresso scientifico, contribuisce alla lotta contro le frodi scientifiche e in generale può favorire la crescita economica e l'innovazione. Oltre all'accesso aperto, la pianificazione della gestione dei dati sta diventando una pratica scientifica standard.

(6)L'accesso aperto rappresenta per i ricercatori, che possono decidere di pubblicare il loro lavoro, uno strumento di diffusione, in particolare nell'ambito della ricerca sostenuta da finanziamenti pubblici. Le soluzioni relative alla concessione delle licenze dovrebbero mirare a facilitare la diffusione e il riutilizzo delle pubblicazioni scientifiche.

(7)La conservazione dei risultati della ricerca scientifica risponde all'interesse pubblico. Questo compito è affidato in genere alle biblioteche o agli archivi, in particolare alle biblioteche nazionali di deposito legale. Il volume dei risultati della ricerca è in costante crescita. Per consentire la conservazione a lungo termine dei risultati della ricerca in formato digitale occorrono meccanismi, infrastrutture e soluzioni software. Il finanziamento sostenibile della conservazione riveste un'importanza cruciale, perché i costi legati alla cosiddetta curation (raccolta, ordinamento e condivisione) dei contenuti digitalizzati sono ancora relativamente elevati. Vista l'importanza della conservazione per l'uso futuro dei risultati della ricerca, è opportuno raccomandare agli Stati membri l'elaborazione o il rafforzamento di politiche in quest'area.

(8)Il progresso tecnologico ha consentito la creazione di infrastrutture di ricerca basate sul web istituite dai governi nazionali, dalle università o dagli istituti di ricerca. Esse sostengono gli obiettivi della presente raccomandazione, aiutando i ricercatori a gestire i risultati delle loro attività di ricerca e consentirne la diffusione. La comunicazione sull'iniziativa europea per il cloud computing ha annunciato che il «cloud europeo per la scienza aperta inizierà aggregando le attuali infrastrutture di dati scientifici, che ora sono disseminate tra le diverse discipline e i diversi Stati membri». È opportuno individuare e raccomandare misure a livello nazionale che dovrebbero consentire il corretto funzionamento e uso del cloud europeo per la scienza aperta.

(9)Il progresso tecnologico ha determinato nel tempo un grande cambiamento nel mondo della scienza verso metodi sempre più collaborativi e ha costantemente contribuito a una crescita del volume del materiale scientifico. Nell'ambito di un approccio scientifico che sta diventando sempre più collaborativo e trasparente, si dovrebbe garantire che i ricercatori in tutte le fasi della loro istruzione e carriera partecipino allo sviluppo professionale, anche attraverso programmi di istruzione superiore. Essi dovrebbero inoltre avere la facoltà di sviluppare le capacità necessarie per occuparsi pienamente della scienza aperta, come evidenziato dal «piano d'azione per l'istruzione digitale» (10).

(10)Gli incentivi e le ricompense sono aspetti importanti in una carriera professionale. Sebbene i ricercatori siano incoraggiati a spostarsi oltrefrontiera, tra discipline e settori, e ad aderire a una cultura di condivisione dei risultati, questo spesso non viene ricompensato o non trova effettivo riscontro nell'avanzamento della loro carriera professionale. Indicatori trasparenti e responsabili sono attualmente in corso di sviluppo per sostenere l'attuazione di pratiche della scienza aperta nelle università moderne. Meccanismi di ricompensa migliorati in modo da tenere conto dei parametri di nuova generazione potrebbero essere utilizzati per valutare meglio la qualità della ricerca europea e fornire un importante incentivo ai ricercatori per condividere i risultati delle loro attività di ricerca e alle università per darsi un profilo più imprenditoriale, favorendo nel contempo la concorrenza nel mercato interno.

Nb:Per visionare il testo integrale consultare il link sottostante.

Link:

https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/?uri=CELEX:32018H0790

 

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