Raccomandazione (UE) 2017/432 della Commissione del 7 Marzo 2017 per rendere i rimpatri più efficaci nell'attuazione della Direttiva 2008/115/CE del Parlamento europeo e del Consiglio.

La Commissione europea,

visto il trattato sul funzionamento dell'Unione europea, in particolare l'articolo 292,

considerando quanto segue:

(1)La direttiva 2008/115/CE del Parlamento europeo e del Consiglio (1) stabilisce norme e procedure comuni applicabili negli Stati membri in materia di rimpatrio di cittadini di paesi terzi il cui soggiorno è irregolare.

(2)Il meccanismo di valutazione Schengen (2) e le informazioni raccolte attraverso la Rete europea sulle migrazioni (3) hanno consentito di effettuare una valutazione esaustiva sul modo in cui gli Stati membri attuano la politica dell'Unione in materia di rimpatrio.

(3)Dalle valutazioni emerge che il margine di discrezionalità lasciato agli Stati membri dalla direttiva 2008/115/CE ha portato a un recepimento incoerente nelle legislazioni nazionali, con un impatto negativo sull'efficacia della politica di rimpatrio dell'Unione.

(4)Dall'entrata in vigore della direttiva 2008/115/CE, e alla luce della crescente pressione migratoria sugli Stati membri, le sfide che la politica dell'Unione in materia di rimpatrio deve affrontare sono più numerose e hanno riportato in prima linea questo aspetto della politica migratoria globale europea. Nelle sue conclusioni del 20 e 21 ottobre 2016 (4), il Consiglio europeo ha auspicato il rafforzamento delle procedure amministrative nazionali per i rimpatri.

(5)La dichiarazione di Malta dei capi di Stato o di governo (5), del 3 febbraio 2017, ha sottolineato la necessità di un riesame della politica di rimpatrio dell'UE, basato su un'analisi obiettiva del modo in cui gli strumenti giuridici, operativi, finanziari e pratici a disposizione a livello dell'Unione e nazionale sono applicati. Il Consiglio europeo ha inoltre accolto con favore l'intenzione della Commissione di presentare a breve un piano d'azione aggiornato dell'UE sul rimpatrio e di fornire orientamenti per rendere più efficaci le procedure di rimpatrio da parte dell'UE e degli Stati membri e le riammissioni sulla base dell'acquis esistente.

(6)Alla luce dell'attuale aumento del numero di cittadini di paesi terzi che entrano e soggiornano illegalmente negli Stati membri, e al fine di garantire un'adeguata capacità per proteggere coloro che ne hanno bisogno, è necessario utilizzare pienamente la flessibilità prevista dalla direttiva 2008/115/CE. Un'attuazione più efficace di tale direttiva ridurrebbe le possibilità di sviamento delle procedure e eliminerebbe le inefficienze, garantendo nel contempo la tutela dei diritti fondamentali sanciti dalla Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea.

(7)La presente raccomandazione fornisce orientamenti sul modo in cui le disposizioni della direttiva 2008/115/CE dovrebbero essere utilizzate per garantire procedure di rimpatrio più efficaci, e invita gli Stati membri ad adottare le misure necessarie per rimuovere gli ostacoli giuridici e pratici ai rimpatri.

(8)Un'efficace politica di rimpatrio dell'Unione presuppone misure efficienti e proporzionate per il fermo e l'identificazione di cittadini di paesi terzi il cui soggiorno è irregolare, un trattamento rapido di questi casi e capacità adeguate per garantire la loro presenza in vista del rimpatrio.

(9)L'esecuzione dei rimpatri presuppone un'organizzazione razionalizzata e adeguatamente integrata di competenze multidisciplinari a livello nazionale. Richiede, inoltre, procedure e strumenti che consentano la comunicazione tempestiva delle informazioni alle autorità competenti, nonché la cooperazione tra tutti gli operatori coinvolti nelle diverse procedure.

(10)È necessaria la presenza di personale formato e competente in più discipline, che copra tutte le competenze pertinenti, per garantire che le autorità nazionali siano in grado di soddisfare le esigenze, in particolare nei casi in cui gli Stati membri devono far fronte ad un onere significativo nell'attuazione dell'obbligo di rimpatrio di cittadini di paesi terzi il cui soggiorno è irregolare. Nell'organizzazione di questo approccio integrato e coordinato, gli Stati membri dovrebbero avvalersi pienamente degli strumenti, dei programmi e dei progetti finanziari nel settore del rimpatrio, in particolare del Fondo asilo, migrazione e integrazione. In questo contesto, gli Stati membri dovrebbero tenere conto anche della pressione migratoria cui le autorità competenti sono confrontate.

Nb:Per visionare il testo integrale consultare il link sottostante.

Tratto da:

Link:

http://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/?uri=CELEX:32017H0432

 

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