Il Consiglio dell’Unione europea,
visto il trattato sul funzionamento dell'Unione europea,
visto il regolamento (UE) n. 472/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 21 maggio 2013, sul rafforzamento della sorveglianza economica e di bilancio degli Stati membri nella zona euro che si trovano o rischiano di trovarsi in gravi difficoltà per quanto riguarda la loro stabilità finanziaria (2), in particolare l'articolo 7, paragrafo 2,
vista la proposta della Commissione europea,
considerando quanto segue:
(1)L'articolo 136, paragrafo 1, del trattato sul funzionamento dell'Unione europea (TFUE) prevede la possibilità di adottare misure concernenti gli Stati membri la cui moneta è l'euro per contribuire al buon funzionamento dell'unione economica e monetaria.
(2)Dal 2010 la Grecia riceve assistenza finanziaria dagli Stati membri e dal Fondo monetario internazionale (FMI). Il 2 maggio 2010 è stato approvato un primo programma di aggiustamento economico per la Grecia: gli Stati membri della zona euro hanno accettato di concedere prestiti bilaterali, messi insieme dalla Commissione europea, per un importo complessivo di 80 000 milioni di EUR da erogare nel periodo maggio 2010 — giugno 2013, mentre l'FMI ha impegnato altri 30 000 milioni di EUR nell'ambito dell'accordo stand-by. Il 14 marzo 2012 è stato approvato il secondo programma di aggiustamento economico per la Grecia. Gli Stati membri della zona euro e l'FMI hanno impegnato gli importi non erogati del primo programma, più un importo aggiuntivo di 130 000 milioni di EUR per gli anni 2012-2014. Mentre il finanziamento del primo programma si fondava su prestiti bilaterali, si è deciso — per quanto attiene agli Stati membri della zona euro — che il secondo programma sarebbe stato finanziato dal Fondo europeo di stabilità finanziaria [European Financial Stability Facility (EFSF)], che è pienamente operativo dall'agosto 2010. Il secondo programma prevedeva complessivamente un'assistenza finanziaria di 164 500 milioni di EUR fino alla fine del 2014 (il termine è stato successivamente prorogato fino alla fine di giugno 2015). Su questo importo, i fondi impegnati dalla zona euro ammontano a 144 700 milioni di EUR da erogare tramite l'EFSF, mentre l'FMI ha fornito un contributo di 19 800 milioni di EUR come parte di un accordo quadriennale di 28 000 milioni di EUR nel quadro dell'assistenza finanziaria addizionale (extended fund facility), che l'FMI ha approvato nel marzo 2012.
(3)In considerazione delle gravi perturbazioni economiche e finanziarie, l'8 luglio 2015 le autorità greche hanno chiesto l'assistenza finanziaria del meccanismo europeo di stabilità (MES) per garantire il corretto funzionamento del sistema bancario greco, far fronte agli obblighi della Grecia in materia di debito, favorire il ritorno dell'economia greca a una crescita sostenibile e tutelare la stabilità finanziaria della zona euro e degli Stati membri che ne fanno parte.
(4)A norma dell'articolo 13, paragrafo 1, del trattato MES e per consentire al consiglio dei governatori del MES di decidere con cognizione di causa, a norma dell'articolo 13, paragrafo 2, se concedere, in linea di principio, un sostegno alla stabilità alla Grecia sotto forma di un prestito, l'8 luglio 2015 il presidente del consiglio dei governatori del MES ha incaricato la Commissione europea di valutare, di concerto con la Banca centrale europea (BCE), se esista un rischio per la stabilità finanziaria della zona euro nel suo insieme o degli Stati membri che ne fanno parte, di valutare, insieme all'FMI, la sostenibilità del debito pubblico e di stimare il fabbisogno di finanziamenti effettivo o potenziale della Grecia.
(5)A norma dell'articolo 13 del trattato MES, la Commissione europea, di concerto con la BCE e con l'aiuto del personale dell'FMI, ha completato tali valutazioni il 10 luglio 2015, concludendo che erano soddisfatte le condizioni per la concessione di un sostegno finanziario alla Grecia, da erogare sotto forma di un prestito del MES. Il fabbisogno di finanziamenti è stato stimato fino a 86 000 milioni di EUR.
(6)Con decisione di esecuzione (UE) 2016/542 del Consiglio (3), il 17 luglio 2015 è stata concessa alla Grecia un'assistenza finanziaria a breve termine di 7 160 milioni di EUR nel quadro del meccanismo europeo di stabilizzazione finanziaria (MESF) per consentirle di onorare gli obblighi di rimborso in scadenza a luglio 2015 e di saldare gli arretrati nei confronti dell'FMI. L'assistenza, erogata in un'unica rata il 20 luglio 2015, è stata subordinata a determinate condizioni di politica economica. L'assistenza del MES sarà utilizzata, fra l'altro, per rimborsare tale prestito ponte a breve termine del MESF.
(7)Il 16 luglio 2015 il consiglio dei governatori del MES ha invitato la Commissione ad approvare, di concerto con la BCE, il MES, le autorità greche e, se del caso, l'FMI, un programma di aggiustamento macroeconomico per la Grecia. Il programma è stato preparato secondo la procedura di cui all'articolo 7, paragrafo 1, del regolamento (UE) n. 472/2013. L'11 agosto 2015 tali istituzioni hanno raggiunto un accordo a livello tecnico con il governo greco su un programma di aggiustamento macroeconomico (il «programma»). Il programma presentato dalla Grecia alla Commissione e al Consiglio mira a garantire l'adozione di una serie di riforme necessarie per migliorare la sostenibilità delle finanze pubbliche, garantire la stabilità finanziaria e promuovere la crescita, l'occupazione e la giustizia sociale.
(8)In seguito a tale accordo, la Grecia dovrebbe adottare un pacchetto politico globale da attuare nell'ambito di un programma triennale di aggiustamento macroeconomico che vada dal terzo trimestre 2015 al terzo trimestre 2018.
(9)Il pacchetto politico globale, che sarà definito in un protocollo d'intesa sulle condizioni specifiche di politica economica («protocollo d'intesa»), dovrebbe mirare a ripristinare la fiducia dei mercati finanziari, a ristabilire solidi equilibri macroeconomici e a rilanciare una crescita duratura dell'economia. Il pacchetto dovrebbe essere articolato su quattro pilastri: ripristino della sostenibilità di bilancio, tutela della stabilità finanziaria, rafforzamento della competitività e della crescita, modernizzazione dello Stato e della pubblica amministrazione.
(10)I servizi della Commissione hanno aggiornato le previsioni relative alla crescita del PIL nominale nell'agosto 2015 per contribuire ai negoziati sul programma del MES. Secondo queste previsioni, che presuppongono un tasso di crescita del PIL nominale di – 3,2 % nel 2015, – 0,7 % nel 2016, 3,4 % nel 2017, 4,1 % nel 2018 e 4,2 % nel 2019, il rapporto debito pubblico/PIL ammonterebbe al 196,3 % nel 2015, al 200,9 % nel 2016, al 198,6 % nel 2017, al 190,7 % nel 2018 e al 182,3 % nel 2019. Il rapporto debito pubblico/PIL, quindi, aumenterebbe fino al 2016 per poi cominciare a diminuire e arrivare al 174,5 % (stima) nel 2020, con dinamiche del debito influenzate da diverse operazioni sotto la linea. Secondo le previsioni aggiornate dei servizi della Commissione relative alla crescita del PIL nominale, il saldo primario delle amministrazioni pubbliche registrerà un disavanzo di 7 631 milioni di EUR (4,4 % del PIL) nel 2015, un disavanzo di 6 166 milioni di EUR (3,6 % del PIL) nel 2016, un disavanzo di 4 089 milioni di EUR (2,3 % del PIL) nel 2017 e un disavanzo di 753 milioni di EUR (0,4 % del PIL) nel 2018.
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http://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/?uri=CELEX:32016D0544