L'Esecutivo europeo ha chiuso tre indagini approfondite avviate ai sensi della normativa sugli aiuti di Stato relative ai ruling fiscali sui prezzi di trasferimento concessi dal Lussemburgo a Fiat e Amazon e dai Paesi Bassi a Starbucks. In seguito alle sentenze pronunciate dagli organi giurisdizionali dell'Unione europea, la Commissione ha concluso che i ruling fiscali non concedevano vantaggi selettivi alle imprese.
Nel 2015 e nel 2017 la Commissione ha constatato che il Lussemburgo aveva concesso vantaggi fiscali selettivi a Fiat e Amazon e i Paesi Bassi a Starbucks, in violazione delle norme dell'UE in materia di aiuti di Stato. In ciascun caso la Commissione UE ha osservato che un ruling fiscale emesso dalla rispettiva autorità tributaria nazionale aveva ridotto artificialmente l'imposta versata da ciascuna società, concedendo a ciascuna di esse un vantaggio selettivo rispetto ad altre società. Le decisioni iniziali della Commissione in tutti e tre i casi sono state annullate dagli organi giurisdizionali dell'Unione europea, per cui le rispettive indagini approfondite sono rimaste aperte.
Tenuto conto degli orientamenti degli organi giurisdizionali dell'Unione europea il 28 novembre 2024 la Commissione ha adottato tre decisioni finali con cui chiude le indagini approfondite e conferma che, nel quadro dei rispettivi ruling fiscali, il Lussemburgo e i Paesi Bassi non hanno concesso a Fiat, Amazon e Starbucks vantaggi fiscali selettivi incompatibili con le norme dell'UE in materia di aiuti di Stato.
Contesto
Dal 2013 la Commissione indaga sui ruling fiscali concessi dagli Stati membri ai sensi delle norme dell'UE in materia di aiuti. I ruling fiscali in quanto tali non costituiscono un problema ai sensi delle norme dell'UE in materia di aiuti di Stato se si limitano a confermare che le disposizioni fiscali sono conformi alla legislazione fiscale pertinente. Se invece conferiscono un vantaggio fiscale selettivo a imprese specifiche, possono creare distorsioni della concorrenza all'interno del mercato unico, in violazione delle norme UE sugli aiuti di Stato.
Nell'ottobre 2015 la Commissione UE è giunta alla conclusione che un ruling fiscale emesso dalle autorità lussemburghesi nel 2012 conferiva un vantaggio selettivo a Fiat e, da quella data, aveva indebitamente ridotto l'onere fiscale per questa società di 20-30 milioni di euro. Nel novembre 2022 la Corte di giustizia ha annullato una sentenza del Tribunale del 2019, che confermava la decisione della Commissione del 2015, e ha annullato tale decisione. La Corte di giustizia ha concluso che la Commissione aveva utilizzato parametri errati nella sua indagine.
Nell'ottobre 2015 la Commissione ha constatato che un ruling fiscale emesso dalle autorità neerlandesi nel 2008 conferiva un vantaggio selettivo a Starbucks e, da quella data, aveva indebitamente ridotto l'onere fiscale per questa società di 20-30 milioni di €. Nel settembre 2019 il Tribunale ha annullato la decisione della Commissione sostenendo che quest'ultima non aveva dimostrato che, mediante il ruling fiscale, i Paesi Bassi concedevano un vantaggio selettivo a Starbucks.
Nell'ottobre 2017 la Commissione ha constatato che un ruling fiscale emesso dal Lussemburgo nel 2003 e prorogato nel 2011 aveva ridotto indebitamente l'imposta versata da Amazon nel Lussemburgo di circa 250 milioni di €. Nel maggio 2021 il Tribunale ha annullato la decisione della Commissione sostenendo che quest'ultima non aveva dimostrato l'esistenza di un vantaggio selettivo. L'annullamento è stato confermato dalla Corte di giustizia nel dicembre 2023.
Per ulteriori informazioni:
La versione non riservata delle decisioni odierne sarà consultabile sotto il numero SA.38375 (Fiat), SA.38374 (Starbucks) e SA.38944 (Amazon) nel Registro degli aiuti di Stato, sul sito internet della concorrenza della Commissione, una volta risolte eventuali questioni di riservatezza. Le nuove decisioni relative agli aiuti di Stato pubblicate su internet e nella Gazzetta ufficiale figurano nel bollettino elettronico di informazione settimanale in materia di concorrenza (Competition Weekly e-News).
Fonte:
Commissione europea - Rappresentanza in Italia.
Foto:
Istockphoto (by Getty Images)
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