Non sta affatto migliorando la situazione delle Pmi in Italia per l'accesso al credito,che resta tra le peggiori in Europa su diversi fronti,dai tassi,al numero di rifiuti,ai prestiti,fino alle loro dimensioni.Per le imprese italiche,però,l'accesso al credito non è più la preoccupazione principale,rappresentata oggi dai costi di produzione o del lavoro.Questo è quanto emerge dal rapporto 2014 della Commissione europea,che ha ancora delineato un Europa spaccata tra Paesi,con situazioni molto differenti tra loro.Le Pmi europee sono però molto migliorate rispetto al passato e il 61% prevede di crescere contro il 48% di quelle italiane.
In Italia la disponibilità dei prestiti,fonte preferita di finanziamento per il 66% delle Pmi,secondo le imprese,è nel complesso diminuita al 12%.La valutazione è stata peggiore solo in Austria 13%,Grecia 21%,Cipro 25% e Slovenia 28%.Male anche sulle equity,maglia nera con Cipro,sulle garanzie - quarto maggior peggioramento dietro Grecia,Slovenia e Cipro - sulla volontà delle banche di concedere prestiti - quinto dietro Grecia, Olanda,Slovenia e Cipro - e sulle aspettative di disponibilità dei prestiti - settimo, valutazioni più negative in Grecia,Cipro ma anche Lussemburgo,Finlandia,Francia e Austria.
E’ rimasto alto il tasso di rifiuto dei prestiti,al 19%,ma peggio è successo alle imprese di altri 6 Paesi - Olanda maglia nera con 39%,poi Lituania 36%,Grecia 27%,Lettonia 30%,Slovenia 24%,Irlanda 20%.Il Belpaese è anche al top tra i 28 Stati europei per l'aumento dei tassi d'interesse,registrato dal 24% delle imprese tricolore,seguito da Irlanda,Slovenia, Cipro - tutti 19% - e Gran Bretagna 17%,mentre dall'altra parte della classifica i prestiti sono diminuiti di più per le Pmi in Svezia 44%,Belgio 42% e Germania 39%.Chiaramente con l'aumentare dei tassi è diminuita anche la dimensione dei prestiti…a fronte di una media europea positiva,che segnala un aumento per il 5% delle Pmi,in Italia invece questi si fanno più piccoli per il 2%,posizionando il Paese quinto a partire dal fondo,dietro Olanda 5%,Cipro 9%,Grecia 13% e Slovenia 25%.
Oltre ai costi di finanziamento,sono aumentati per le Aziende italiane anche gli altri…l'Italia è il terzo Paese con più imprese,oltre una su due 51%,che hanno registrato aumenti rispetto all'anno precedente.Peggio solo Cipro 65% e Slovenia 52%.Il problema principale per le imprese nostrane,quindi,non è più rappresentato dall'accesso al credito,ma a preoccupare maggiormente sono i costi di produzione o del lavoro 20%,poi la regolamentazione 16%,il trovare consumatori e la concorrenza,entrambi 15%.Particolarmente importante per le Pmi italiane è quindi,insieme a quelle croate,rendere le misure pubbliche già esistenti a loro sostegno più semplici da ottenere.