L’Antitrust europeo ha completato l’indagine sulle misure di sostegno a favore dell’Ilva concludendo che due prestiti concessi dall’Italia nel 2015 comportavano aiuti di Stato illegali. In virtù di tutto ciò il Paese dovrà recuperare dall’Ilva stessa l’indebito vantaggio di circa 84 milioni di Euro.
Ciò è quanto reso noto dalla Commissione europea, precisando che le altre misure di sostegno non comportavano aiuti di Stato e che la decisione non interferisce con l’attuazione delle misure ambientali, né con la procedura di vendita. L’Italia concesse tale sostegno nel 2015, nel periodo dell’apertura della procedura d'insolvenza.
In particolare il sostegno riguarda le condizioni finanziarie inerenti ad una garanzia statale su un prestito di 400 milioni di Euro e ad un prestito pubblico di 300 milioni. “Tali importi sono stati utilizzati per finanziare il fabbisogno di liquidità dell’Ilva relativo alle sue attività commerciali e non per sopperire ai costi della bonifica ambientale...
...entrambe le misure sono state concesse a condizioni più favorevoli rispetto a quelle di mercato e hanno avvantaggiato l’Azienda rispetto agli altri produttori di acciaio dell’Unione europea che devono finanziare a proprie spese le operazioni correnti e gli interventi di ristrutturazione”, ha inoltre reso noto l’Esecutivo comunitario.
Tratto da:
Ansa Europa.