L’Esecutivo comunitario, dopo due anni di attesa in cui aveva messo in ‘stand-by’ la Procedura d’Infrazione contro l’Italia per i ritardi nei pagamenti della Pubblica Amministrazione, ha deciso di passare alla seconda fase visto che, nonostante i leggeri miglioramenti registrati, il Belpaese risulta ancora essere quello con i tempi più lunghi tra i 28 Stati membri.
Con l’invio del Parere motivato tale Stato avrà ora sessanta giorni di tempo per rimediare rischiando, in caso contrario, di essere deferito alla Corte di Giustizia europea.
Tratto da:
Ansa Europa.