“Le misure europee anti-Xylella, che l'Italia ha applicato in Puglia, inclusa l'eradicazione delle piante, sono valide visto che non esiste nessuna contraddizione tra l'abbattimento e le ulteriori ricerche scientifiche e trattamenti fitosanitari preventivi, mentre esiste il diritto all'indennizzo per chi perde le piante a cui dovrà però provvedere l'Italia…
…nonostante non sia certo che le misure in questione possano arrestare definitivamente e completamente la dispersione del batterio, le stesse appaiono comunque idonee a limitare questo rischio e il fatto che le misure non riguardino la Provincia di Lecce, la più colpita, è conseguenza dell'impossibilità di un eradicazione del batterio in una zona oggetto di una tale diffusione e della posizione della Provincia di Lecce, circondata dal mare (fatta eccezione per la sua frontiera settentrionale), posizione per la quale appaiono più idonee altre misure di contenimento…sarà infine competenza degli Stati membri l'istituzione di un regime che conceda ai proprietari dei fondi interessati un indennizzo ragionevolmente commisurato al valore delle piante distrutte”.
Sono queste le conclusioni dell’Avvocato Generale della Corte di Giustizia europea, Yves Bot, che ha esaminato, con una Procedura accelerata, la richiesta presentata dal Tar del Lazio a cui hanno fatto ricorso diversi proprietari di fondi agricoli pugliesi.
Tratto da:
Ansa Europa