All'insegna del turismo sostenibile si valorizzerà la rete dei fari nell'area del Mediterraneo,che si stima siano 57 solo in Sardegna, fra attivi e dismessi.A lanciare la sfida è stato il Progetto europeo “MED-PHARES”,guidato dalla Conservatoria delle Coste della Regione Sardegna,che nell'isola vede tre siti apripista:”Faro e stazione semaforica di Sant'Elia, a Cagliari, faro di Mangiabarche e stazione semaforica di Capo Sperone sull'isola di Sant'Antioco, faro e stazione semaforica di Punta Scorno sull'isola dell'Asinara”.
Complessivamente il progetto europeo prevede un'analisi tecnica e la realizzazione di un piano di gestione e valorizzazione di nove siti pilota fra Italia, Francia, Libano e Tunisia, basata su storia,architettura, stato di conservazione, caratteristiche geologiche e geotecniche, contesto socio-economico e culturale.La promozione dello stesso include anche la creazione di App per gli smartphones e un e-book. MED-PHARES inoltre si occuperà del censimento di tutti i fari ed edifici costieri addetti alla segnalazione marittima anche di Basilicata, Calabria, Campania, Lazio, Liguria, Puglia, Sicilia e Toscana.
Il progetto europeo,in collaborazione con partner francesi, libanesi e tunisini, amplia su scala internazionale il programma integrato di valorizzazione del patrimonio marittimo-costiero della Regione Sardegna,elaborato dalla Conservatoria delle coste e che riguarda quindici aree di conservazione costiera di proprietà regionale.La cifra massima disponibile,che terminerà a Dicembre 2015,ammonta a quasi due milioni di Euro,di cui l'89%,1.770.460,di fondi europei della cooperazione con i Paesi partner del Sud - Enpi.