La Commissione europea ha appena adottato il Programma Operativo Nazionale 2014-2020 "Ricerca e Innovazione", incentrato sulla promozione degli investimenti delle imprese in R&I e il collegamento tra Aziende e Centri di Ricerca, oltre che sul miglioramento della qualità e dell'efficacia dell'istruzione universitaria e della formazione professionale.
Il Programma riguarderà le Regioni cosiddette in ritardo di sviluppo (Campania, Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia) e in transizione (Abruzzo, Molise e Sardegna) e disporrà di un budget complessivo di 1.286 milioni di Euro, di cui 926 milioni stanziati dall'Unione europea attraverso il Fondo europeo di Sviluppo Regionale (FESR) e il Fondo Sociale europeo (FSE) e 360 milioni derivanti dal co-finanziamento regionale.
Commentandone l'adozione, Corina Crețu, Commissaria per la Politica Regionale, ha dichiarato: "Creare collaborazioni e cluster tecnologici tra imprese e Centri di Ricerca per valorizzare le specializzazioni e le eccellenze regionali è essenziale per far ripartire l'economia e creare nuovi posti di lavoro...tale Programma contribuirà a far crescere nelle Regioni meridionali la capacità di produrre e utilizzare ricerca e innovazione di qualità per uno sviluppo intelligente, sostenibile e inclusivo".
Marianne Thyssen, Commissaria per l'Occupazione, gli Affari Sociali e l'Inclusione ha aggiunto: "Auspichiamo che il Programma, attraverso il sostegno allo sviluppo del capitale umano, possa contribuire significativamente all'innovazione e quindi all'occupazione e alla crescita, nelle Regioni del Mezzogiorno...con l'adozione di tale realtà ci si avvicinerà al completamento della programmazione del Fondo Sociale per l'Italia per il periodo 2014-2020, che vede l'Unione europea accompagnare il Paese nell'attuazione di un ambiziosa agenda a sostegno dell'occupazione, dell'apprendimento, dell'inclusione sociale e del rafforzamento dei servizi pubblici".
Il documento operativo contiene le indicazioni della strategia nazionale di specializzazione intelligente ("Smart Specialization") e del Programma Nazionale per le Infrastrutture di Ricerca (PNIR) nell'ambito dei quali saranno finanziati gli interventi, incentrati su alcuni settori chiave ad alto impatto della ricerca.
Da qui al 2020 si prevederà che 3.164 nuovi ricercatori lavoreranno in infrastrutture di ricerca rinnovate e potenziate e 885 posti di lavoro saranno creati dalle imprese supportate dal Programma. All'investimento pubblico si sommerà un investimento privato addizionale stimato in circa 330 milioni di Euro. Infine oltre 200 milioni saranno impiegati per dottorati di ricerca innovativi e per la mobilità e l'attrazione dei ricercatori.
Ulteriori informazioni:
Schede sintetiche dei Programmi Operativi della Politica di Coesione 2014-2020
La Politica di Coesione e l'Italia
Fonte:Commissione europea - Rappresentanza in Italia.