L’altro ieri la Commissione europea ha adottato la sua Relazione annuale sul controllo dell'applicazione del Diritto dell’Unione nel 2014. Il mercato interno resta la risorsa più preziosa dei cittadini e delle imprese che traggono entrambi beneficio dalla tempestiva e corretta attuazione e applicazione del Diritto dell’Unione europea.
La 32a Relazione annuale sul controllo dell’applicazione del Diritto dell’Unione europea analizza i risultati ottenuti nei principali aspetti dell'applicazione del Diritto dell'Ue ed evidenzia i principali sviluppi nella politica di applicazione delle normative del 2014.La Commissione avvia la procedura d’infrazione quando uno Stato membro non pone rimedio ad una presunta violazione di tale diritto. Se uno Stato membro non le notifica le misure di recepimento di una Direttiva nel proprio ordinamento nazionale entro i termini stabiliti, Bruxelles avvia quindi la procedura d’infrazione.
Inoltre la Commissione europea può avviare tale iter in base ad un'indagine, o una denuncia presentata dai cittadini o dalle imprese qualora la legislazione di un Paese non sia in linea con le prescrizioni del Diritto Ue, oppure se lo stesso non viene applicato, o gestito correttamente, dalle autorità nazionali. Nel complesso, il numero di procedure formali d’infrazione è diminuito negli ultimi cinque anni, riflettendo l’efficacia del dialogo strutturato con gli Stati membri tramite EU Pilot, che precede un eventuale avvio della procedura formale d’infrazione. Tale risultato evidenzia la determinazione della Commissione a cooperare con gli Stati membri per migliorare la conformità in una fase precoce, risolvendo rapidamente infrazioni potenziali a vantaggio dei cittadini e delle imprese.
Nb:Per visionare il file integrale consultare il link sottostante.
Link:
http://ec.europa.eu/italy/news/2015/20150709_relazione_infrazioni_2014_it.htm