La Commissione europea getta le basi per un'impostazione più equa e trasparente dei regimi fiscali nell'Unione europea.

Ieri la Commissione europea ha dato il via alla sua ambiziosa strategia per la lotta contro l’evasione fiscale e la pianificazione fiscale aggressiva.Il Collegio dei Commissari ha avuto un primo dibattito di orientamento sulle possibili iniziative chiave per garantire un impostazione più equa e trasparente dei regimi fiscali nell’Unione europea.

Il Presidente Jean-Claude Juncker ha fatto della lotta contro l’evasione e l’elusione fiscale una delle priorità politiche dell’attuale Commissione e la discussione avvenuta ieri si è concentrata sulle misure più urgenti in tale ambito.L'obiettivo principale è garantire che le società siano tassate nel Paese in cui svolgono le attività economiche che generano i loro profitti, senza possibilità di sottrarsi al pagamento di una giusta quota grazie ad una pianificazione fiscale aggressiva. I Commissari hanno espresso ampio consenso sulla necessità di impegnarsi in modo particolare per risolvere la situazione e la prossima mossa sarà la presentazione di un Pacchetto sulla trasparenza fiscale nel mese di Marzo.

“Per prosperare l’Europa ha bisogno di sistemi fiscali equi, trasparenti e prevedibili che permettano alle imprese di investire e ai consumatori di riacquistare fiducia...non è accettabile che le autorità fiscali debbano aspettare le fughe di notizie per far rispettare le norme in materia di tassazione",ha dichiarato il Vicepresidente Valdis Dombrovskis,Responsabile per l’Euro e il Dialogo Sociale.

Pierre Moscovici,Commissario europeo per gli Affari Economici e Finanziari, la Fiscalità e le Dogane, ha dichiarato:“Le pratiche fiscali abusive e i regimi fiscali nocivi nascono nell'ombra,la trasparenza e la cooperazione sono i loro nemici naturali".

La Commissione sta avanzando rapidamente rispetto al programma di lavoro presentato a Dicembre,infatti il mese prossimo proporrà delle norme dirette ad ampliare lo scambio automatico di informazioni sugli accordi fiscali (i cosiddetti tax rulings) relativi ai loro regimi di imposizione fiscale delle società,che secondo la normativa vigente sono soggetti a limitatissimi scambi di informazioni.Ciò rende difficile per le autorità fiscali valutare dove si svolga effettivamente l’attività economica di una Società e applicare su tale base la normativa fiscale. Molte multinazionali tentano così di trasferire i profitti e ridurre il più possibile le imposte dovute,privando i governi dell’Unione europea di preziose entrate fiscali e compromettendo l’equità della tassazione.

La proposta che verrà presentata a Marzo sarà accompagnata da una più ampia gamma di misure per accrescere la trasparenza fiscale e nel dibattito di ieri sono state esaminate varie opzioni legislative e non legislative.

Questo Pacchetto rappresenterà solo l’inizio di un lavoro molto più vasto che dovrà essere svolto nel corso del 2015.In estate la Commissione presenterà un secondo Pacchetto di misure per rendere più equa ed efficiente la tassazione delle Società,tenendo conto anche delle iniziative del G20 e dell'OCSE in materia di evasione fiscale.

Contesto:

Come detto a Marzo la Commissione presenterà un Pacchetto sulla Trasparenza Fiscale che comprenderà una proposta legislativa sullo scambio automatico di informazioni concernenti gli accordi fiscali.

Nel Dicembre scorso,nel suo Programma di lavoro,la Commissione ha dichiarato che intende dare un giro di vite sull’evasione e l’elusione fiscale per assicurare che le tasse vengano pagate nel Paese in cui sono generati i profitti.

Negli orientamenti politici presentati al Parlamento europeo il 15 Luglio 2014 il Presidente Juncker aveva dichiarato:"Il mercato interno deve essere più equo...ferma restando la competenza degli Stati membri in materia di regimi fiscali,dobbiamo intensificare il nostro impegno nella lotta all'evasione e alla frode fiscale per assicurare il giusto contributo di ciascuno".

Contemporaneamente Bruxelles sta conducendo quattro indagini approfondite in materia di aiuti di Stato (cfr. anche qui) in merito ad accordi fiscali adottati in Irlanda, Lussemburgo e Paesi Bassi. All’inizio di Febbraio ha avviato un’indagine su un regime fiscale belga che consente alle multinazionali di ridurre in misura sostanziale quanto da esse dovuto a titolo di imposta sulle società in Belgio,chiedendo a tutti gli Stati membri di fornire informazioni in merito alle loro pratiche in materia di accordi fiscali per aiutarla a verificare se e dove si producano distorsioni di concorrenza all’interno del mercato unico attraverso vantaggi fiscali selettivi.

Fonte:Commissione europea - Rappresentanza in Italia.

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