Dalle prime celebrazioni della Giornata Internazionale della Donna, nel 1908, le donne hanno scalato innumerevoli vette nel panorama socio-economico dell'era moderna. Tuttavia gli sforzi compiuti fin ora, sebbene molto importanti, non sono sufficienti. Le donne, nonostante tutto, ricevono, a parità di lavoro, un salario inferiore a quello degli uomini, sono poco rappresentate in Parlamento e soprattutto è molto scarsa la loro presenza nei Consigli di Amministrazione di grandi Società e Multinazionali.
La Commissione europea ha fatto nel tempo della parità di genere uno dei suoi cavalli di battaglia sia da un punto di vista legislativo, che da un punto di vista di opportunità finanziarie, di lavoro e apprendistato. Un ambito nel quale l'Esecutivo Ue ha investito molto sulla parità di genere è quello della ricerca e sviluppo.
Le statistiche sulle donne impegnate in attività di carattere scientifico-matematico sono scoraggianti...poche donne ricoprono posizioni di leadership nel settore o sono coinvolte nei processi decisionali, solo il 20% delle posizioni ad alto livello del settore accademico sono ricoperte da donne e infine solo 1 Università su 10 in Europa ha una donna come Rettore.
Per colmare questo gap la Commissione europea si è impegnata, attivando misure concrete nell'ambito del Programma Horizon 2020. Esso, per eccellenza dedicato alla ricerca e sviluppo, infatti, contempla per buona parte delle sue sovvenzioni un richiamo alla parità di genere, non soltanto dal punto di vista del coinvolgimento nei progetti scientifici di un numero di donne superiore a quello attuale, ma suggerendo anche che determinate decisioni vengano prese da Commissioni composte da un numero congruo di donne e l'inserimento di tematiche di genere nelle ricerche condotte con le sovvenzioni del Programma.
Nb:Per visionare il testo integrale consultare il link sottostante.
Link:
http://ec.europa.eu/italy/news/2016/20160421_campagna_noisiamopari_donne_imprenditrici_it.htm
Fonte:
Commissione europea - Rappresentanza in Italia.