“Ci vuole del tempo…almeno due anni per vedere gli effetti delle riforme avviate dall'Italia…e margini di azione per continuare a realizzarle”.Questo è quanto dichiarato dal Ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan in un'intervista alla Bbc.”Nel 2014 la crescita del nostro Paese sarà molto inferiore allo 0,8% previsto…ciascuno deve dare il proprio contributo,ed che opportuno che la Bce intervenga per dare una spinta all'inflazione…è lunga e ancora tutta da giocare la partita che l'Italia disputerà nei prossimi mesi in Europa…in ballo c'è in primo luogo la necessità di evitare una procedura d'infrazione per il mancato rispetto dei parametri previsti dal Fiscal compact per il progressivo approdo al pareggio di bilancio”,ha continuato.
In base a quelle regole,il nostro Paese,vista l'entità del suo debito pubblico,dovrebbe registrare un miglioramento annuale dei saldi pari ad almeno lo 0,5%.Una trattativa sarebbe inoltre in corso per dimezzare quel parametro allo 0,25%,con un risparmio potenziale di 4-5 miliardi.Certo è che il governo intensificherà il pressing per ottenere il tempo necessario al fine di applicare le riforme,senza essere strozzati da una procedura d'infrazione che non ci si può permettere. Il Ministro Padoan lo ha infatti ribadito,nella sua intervista all'inglese Bbc4:”Se la crescita nel 2014 sarà molto inferiore al previsto,non dipende dall'immobilismo del governo,ma dal fatto che per vedere gli effetti delle riforme ci vuole del tempo…le riforme non sono una bacchetta magica…sono più che sicuro che le quelle che stiamo mettendo in campo porteranno benefici nel medio termine…risentiamoci quindi tra 18 mesi”.
A passo svelto le riforme continueranno ad essere applicate,a partire dal Cdm del 29 Agosto,che ha in agenda Sblocca Italia,riforma della giustizia e l'avvio di un corposo intervento sulla scuola.Con quei “compiti a casa” fatti si presenterà il 30 Agosto il premier italiano ai suoi colleghi a Bruxelles,al fine di discutere delle nomine e dell'equilibrio assai delicato per portare Federica Mogherini alla guida della Pesc,chiedendo inoltre un segnale sul tema della flessibilità e ribadendo,con il piglio che a Bx hanno iniziato a conoscere,che senza un intervento di questo tipo non solo l'Italia,ma l'Europa intera non crescerà e resterà in stagnazione.Mentre Renzi giocherà in attacco,Padoan condurrà la mediazione che potrebbe anche portare l'Italia a rivalutare,non escludono fonti di governo,l'assunzione di impegni concreti su specifiche misure,in cambio di margini di flessibilità.
La trattativa,però non sarà semplice….la strada è ancora lunga.Certamente la renderebbe meno impervia un intervento della Banca Centrale europea,con lo strumento del “Quantitative easing'”,l'acquisto di titoli di Stato e obbligazioni,che servirebbe anche come stimolo all'inflazione,per riportarla nuovamente vicina al 2%.Rimangono però da vincere le resistenze dei falchi tedeschi.