“Per il futuro non sono previsti grandi flussi di lavoratori croati in arrivo negli altri Stati membri dell'Unione europea”. Ciò è quanto riportato nelle conclusioni del nuovo Rapporto reso pubblico dalla Commissione europea. ”La mobilità può rappresentare un opportunità sia per i lavoratori, che per le economie che li ospitano…tutto ciò è quanto hanno dimostrato i precedenti allargamenti dell'Unione europea…la Commissione europea è impegnata nel facilitare la mobilità dei lavoratori, assicurando che sia equa per tutti”,ha dichiarato il Commissario al Lavoro Marianne Thyssen.
Fin dal momento in cui la Croazia ha fatto il suo ingresso nell'Ue, nel mese di Luglio del 2013, la mobilità dei suoi lavoratori è stata limitata in proporzione alla popolazione dei 13 Paesi europei che ancora attuano restrizioni transitorie alla libera circolazione. Oltre il Belpaese a chiedere ad oggi un permesso di lavoro ai croati sono Austria, Francia, Belgio, Lussemburgo, Cipro, Gran Bretagna Germania, Grecia, Spagna, Malta, Olanda e Slovenia.