La Commissione europea avrebbe deciso di proporre al Consiglio di arrivare all'introduzione di una normativa sul “Made in” (in alcuni settori) per far si che sui prodotti importati da Paesi terzi sia indicata loro provenienza. I settori a cui potrebbe essere applicata la Normativa sarebbero inizialmente almeno tre, ovvero tessile, calzature e ceramiche. Così facendo dei cinque (settori) a cui mirava l'Italia resterebbero fuori legno/arredo e gioielli.
In base ad uno studio commissionato da Bruxelles è stato valutato il rapporto costo/benefici dell'iniziativa su sei categorie di prodotti:”Giocattoli, arredamento, elettronica di consumo, tessile, calzature e ceramiche”,giungendo alla conclusione che solo nei casi delle calzature e delle ceramiche risultano soddisfatte le condizioni necessarie ad ottenere un risultato positivo dall'introduzione dell'obbligo d’indicazione della provenienza dei prodotti.