Al cospetto della Corte di Strasburgo sono attivi altri due ricorsi presentati da 31 persone che hanno affermato di essere state torturate nella caserma di Bolzaneto.Gli stessi,che portano il nome di Azzolina e altri contro Italia e Kutschkau e altri contro Italia,sono stati notificati al governo in contemporanea a quello presentato da Arnaldo Cestaro.
Per ciascuno dei 31 ricorrenti sono descritte le lesioni e le angherie subite dalle forze dell'ordine a volte anche grazie al comportamento del personale medico. Anche in questo caso viene chiesto alla Corte Ue di riconoscere che nei loro confronti siano stati compiute torture e che il Paese venga condannato per non aver rispettato l'obbligo di inserire nel suo ordinamento il reato di tortura,ovvero una lacuna che ad oggi avrebbe consentito ai responsabili di rimanere impuniti.