Il 21 ottobre 2024 l’Esecutivo europeo ha reso pubblico uno studio che presenta le politiche e le migliori pratiche dell'UE e del SEE/EFTA che aiutano i pazienti oncologici o con precedenti oncologici a rimanere o rientrare nel mercato del lavoro. Lo studio è uno dei principali risultati del piano europeo di lotta contro il cancro, volto a sostenere il mantenimento del posto di lavoro e il ritorno a quest’ultimo da parte dei pazienti oncologici e delle persone che hanno superato la malattia.
Lo studio presenta diverse raccomandazioni per affrontare le lacune, gli ostacoli e le sfide che permangono, come la necessità di ampliare e rafforzare le politiche e le norme nazionali al fine di includere più misure specifiche per il cancro, rafforzare i meccanismi di monitoraggio e applicazione e di intensificare ulteriormente le azioni di sensibilizzazione. Tra le conclusioni principali figura la mancanza, in molti Paesi, di quadri legislativi nazionali dedicati al mantenimento del posto di lavoro e/o al reinserimento professionale, in particolare per i pazienti oncologici e per coloro che hanno superato la malattia. Tuttavia lo studio ha anche rilevato che molte organizzazioni hanno messo in atto misure di sostegno e che alcuni paesi dispongono di politiche più ampie a sostegno delle persone affette da malattie croniche o disabilità. Le conclusioni della relazione fanno seguito a un'ampia consultazione delle parti interessate. Lo studio comprende schede informative sulla situazione di ciascun Paese e sulle migliori pratiche individuate.
A questo proposito Stella Kyriakides, Commissaria per la Salute e la sicurezza alimentare, ha dichiarato:“Lo studio sottolinea la necessità di migliorare la qualità della vita delle persone colpite da cancro, uno dei principali ambiti d'azione del piano europeo di lotta contro il cancro. Ciò dimostra che, sebbene siano stati compiuti progressi significativi nei tassi di sopravvivenza alla malattia, permangono molte sfide nella gestione della vita quotidiana con il cancro. Dobbiamo rompere la stigmatizzazione che può colpire le persone affette da questa malattia e proteggere il diritto di ritornare al lavoro e di mantenerlo, e garantire che non vi siano discriminazioni. È solo l’inizio: analizzeremo ora i risultati e incoraggeremo le parti interessate a partecipare a discussioni su come trasformare le sfide odierne in opportunità per il futuro.”
Fonte:
Commissione europea - Rappresentanza in Italia.
Foto:
EC
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