"Quando gli Stati membri introducono condizioni aggiuntive o rendono le norme più severe, come nel caso dell'Italia e forse del Portogallo, questa scelta deve essere giustificata sulla base della situazione reale. Immagino che se ne parlerà al Consiglio europeo giovedì perché queste decisioni individuali degli Stati minano la fiducia delle persone sul fatto che le condizioni siano uguali ovunque in Ue.
Il Regolamento introdotto dalla Commissione Ue sul Green pass prevede che i cittadini europei siano autorizzati a viaggiare in tutta l'Unione senza restrizioni nel caso in cui siano vaccinati, oppure siano in possesso di un risultato negativo a un tampone o di un certificato che ne attesti l'avvenuta guarigione dal Covid-19.
Così come concepito, il certificato verde ‘non è morto’ ed è uno dei progetti di maggior successo dell'Unione negli ultimi anni perché aiuta le persone a viaggiare, il turismo a sopravvivere e i servizi ad andare avanti. Gli Stati membri hanno il potere di introdurre requisiti aggiuntivi al Green Pass, ma l'auspicio è che scelte di questo tipo non facciano ‘morire il certificato’".
Ciò è quanto dichiarato dalla Vicepresidente della Commissione Ue, Vera Jourova, rispondendo a una domanda sull'introduzione del tampone obbligatorio per chi dall'Europa si reca in Italia, anche per gli immunizzati.
Tratto da:
Ansa Europa.
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