Il tema della disinformazione continua ad essere prioritario nell'agenda della Commissione. Il 30 settembre scorso, in occasione dell'ultima riunione dell'assemblea dei firmatari, otto nuovi firmatari potenziali hanno aderito al processo di revisione del codice di buone pratiche sulla disinformazione e si sono dichiarati pronti ad assumere impegni secondo la versione rafforzata. Il codice costituisce il primo quadro di questo tipo a livello mondiale a stabilire gli impegni per le piattaforme e il settore al fine di contrastare la disinformazione.
La revisione del codice si basa sugli orientamenti della Commissione, emanati in maggio, i quali indicano in che modo l'attuale codice dovrebbe essere rafforzato per rispondere con fermezza alla disinformazione. L'elenco dei potenziali nuovi firmatari comprende piattaforme video online come Vimeo, nuovi tipi di social network come Clubhouse e fornitori di tecnologie pubblicitarie come DoubleVerify, oltre a organizzazioni che forniscono competenze specifiche e soluzioni tecniche per combattere la disinformazione, come Avaaz, Globsec, Logically, NewsGuard e WhoTargetsMe.
Come dimostrato dalle recenti campagne elettorali e dalle relazioni dei firmatari sul programma di monitoraggio della disinformazione sulla COVID-19, è necessario mettere in campo ulteriori e sostanziali sforzi per ridurre il flusso della disinformazione dannosa. Il codice attualmente in vigore ha costituito un buon primo passo in questa direzione, ma la valutazione della Commissione nel 2020 ha individuato carenze importanti, quali l'applicazione non coerente e incompleta del codice sulle diverse piattaforme e negli Stati membri, lacune nella copertura degli impegni sanciti dal codice, l'assenza di un meccanismo adeguato di monitoraggio che comprendesse indicatori prestazionali chiave, l'assenza di impegni in merito all'accesso ai dati delle piattaforme a fini di ricerca sulla disinformazione e una partecipazione limitata dei portatori di interessi, soprattutto appartenenti al settore pubblicitario. La Commissione si aspetta che i firmatari seguano fedelmente gli orientamenti in sede di revisione del codice, affinché il documento sia all'altezza delle aspettative che si ripongono in un solido strumento dell'UE.
A questo proposito Věra Jourová, Vicepresidente UE per i Valori e la trasparenza, ha dichiarato:"Sono lieta di vedere che nuovi attori dei settori pertinenti rispondono al nostro invito e si impegnano nella revisione del codice di buone pratiche. Esorto gli altri portatori di interessi, tra cui le piattaforme, i servizi di messaggistica e gli operatori dell'ecosistema della pubblicità online, ad aderire il prima possibile per partecipare attivamente a tale processo. Il codice rafforzato non può deludere le aspettative che abbiamo espresso negli orientamenti di maggio. Gli operatori online hanno responsabilità particolari per quanto riguarda la diffusione e la monetizzazione della disinformazione: è necessario che essi diventino intrinsecamente più trasparenti, responsabili e sicuri."
Per maggiori informazioni:
Codice di buone pratiche sulla disinformazione
Orientamenti della Commissione per rafforzare il codice di buone pratiche sulla disinformazione
Domande e risposte sugli orientamenti
Fonte:
Commissione europea – Rappresentanza in Italia.
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