Il 3 Giugno 2020 la Commissione europea ha avviato la seconda fase di Consultazione delle organizzazioni sindacali e dei datori di lavoro europei sulle modalità per garantire salari minimi equi a tutti i lavoratori dell'Ue.
Nel corso della prima fase di Consultazione, che si è svolta dal 14 Gennaio al 25 Febbraio 2020, l’Esecutivo comunitario ha ricevuto risposte da 23 parti sociali a livello dell'Ue, sulla base delle quali ha concluso che è necessaria un'ulteriore azione dell'Unione. I recenti avvenimenti hanno ulteriormente rafforzato la richiesta di un intervento dell'Unione europea per ridurre le sempre maggiori disuguaglianze salariali e la povertà lavorativa, tema che già costituiva una priorità politica per la Commissione von der Leyen.
L'Ue è stata particolarmente colpita dalla pandemia di coronavirus che ha avuto gravi ripercussioni sulle economie degli Stati membri, sulle imprese e sui redditi dei lavoratori e delle famiglie. Garantire a tutti i lavoratori dell'Unione retribuzioni che consentano di vivere in modo dignitoso è fondamentale per la ripresa e per costruire economie eque e resilienti. I salari minimi devono svolgere un ruolo importante in tal senso e sono rilevanti sia per i Paesi, che si basano unicamente su minimi salariali stabiliti con contratti collettivi sia in quelli dove vige un salario minimo legale.
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Fonte:
Commissione europea – Rappresentanza in Italia.
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