E’ subito scontro aperto tra Jean Claude Juncker e Matteo Renzi.Nel pomeriggio di ieri l'affondo del neo Presidente della Commissione europea,che ha dichiarato:”Vorrei dire al mio caro amico Renzi che non sono il capo di una banda di burocrati…contro la Commissione sento critiche superficiali…meritiamo di meglio…se Barroso avesse ascoltato solo i burocrati,il giudizio sul bilancio italiano sarebbe stato molto diverso”.Immediata la replica di Renzi:”Il clima per l'Italia è cambiato…in Europa non vado a dire per favore ascoltateci...non mi reco li con il cappello in mano…non vado a Bruxelles a farmi dire cosa fare e l'ho spiegato anche a Barroso e Juncker…per l'Italia,la sua storia,il suo futuro chiedo rispetto,anzi pretendo il rispetto che il Paese merita”,ha tuonato il premier anche su Twitter.
La polemica è scoppiata a Bruxelles,dove il successore di Barroso,nel suo primo intervento pubblico da Presidente al Parlamento europeo ha respinto con asprezza le critiche che il premier rivolse,a margine dell'ultimo Consiglio europeo,ai tecnocrati di Bruxelles.Il tutto poche ore dopo la diffusione delle stime della Commissione sulla difficile situazione economica in cui si trova l'Italia,ma anche il resto d'Europa,afflitta dal debito crescente e da una disoccupazione a livelli record.Secondo Bx,infatti,il debito italiano nel 2015 sarà ancora in preoccupante aumento,raggiungendo il picco del 133,8% anche a causa di un Pil piatto.Una situazione che nel complesso è parsa confermare i dubbi della Commissione europea sugli obiettivi indicati per i conti pubblici nella legge di stabilità su cui la trattativa è ancora aperta,nonostante il primo via libera ottenuto la scorsa settimana e che ora potrebbe risentire delle tensioni che si sono innescate tra Roma e Bruxelles.
Il contesto delle parole di Juncker è stato di quelli ufficiali,assieme all'ex Presidente del Consiglio Herman Van Rompuy,il neo Presidente è stato chiamato a fare il punto sui risultati dell'ultimo meeting,in una seduta estesa,a tutti gli Eurodeputati.Dopo brevi interventi introduttivi,prende la parola Manfred Weber,Capogruppo tedesco del Ppe e pupillo di Angela Merkel che va subito all'attacco,chiedendo il parere di Juncker sulle frasi di Renzi.Gianni Pittella,Capogruppo socialista sentendo ciò controbatte affermando:”Non accetto che si mettano in discussione le posizioni del governo Renzi in Europa,che sono state sempre leali chiare e costruttive”.
Subito dopo la replica di Juncker:”Non mi è piaciuto il comportamento dei leader di governo dopo il Consiglio,in una riunione che è stata creata per risolvere i problemi,non per amplificarli o crearli…personalmente prendo sempre appunti durante le riunioni,facendo poi il paragone tra cosa veniva detto nella sala e fuori e spesso i due testi non coincidevano…devo dire al mio caro amico Renzi che non sono il capo di una banda di burocrati…il Presidente della Commissione rappresenta un'istituzione da rispettare…se Barroso avesse ascoltato solamente i burocrati,allora l'atteggiamento della Commissione nei confronti del bilancio italiano sarebbe stato completamente diverso….per ciò che concerne la protesta inglese sul tema dei contributi europei dico che così facendo si finirà per mettere sale sulle ferite,associando tra i “cattivi” la Gran Bretagna all'Italia,che è uno dei Paesi fondatori dell'Unione europea”,ha concluso Juncker.