“Si sta lavorando duro per rilanciare la crescita,ma se i 28 Stati non rispettano gli impegni presi e ripianano il buco di bilancio da 4,7 miliardi nel 2014,sarà messa in discussione la credibilità dell’Unione europea”.
Questo è il senso della lettera di richiamo del Presidente della Commissione europea,Josè Manuel Barroso,inviata ieri alla Presidenza di turno italiana del Consiglio europeo.”Non stiamo esigendo nulla di più di quanto concordato dagli Stati con il consenso del Parlamento…a Gennaio l'arretrato era già di circa 26 mld di Euro…in un momento in cui stiamo discutendo nuove strade per promuovere gli investimenti in Europa sarebbe saggio guardare prima agli strumenti che già abbiamo approvato,di cui il Bilancio pluriennale dell’Unione europea è il più significativo…bilancio settennale 2014-2020,che è stato il primo nella storia dell’Unione europea ad essere tagliato rispetto al precedente...è stato approvato a Febbraio,dopo mesi di rinvii e al termine di un vertice-maratona…all'epoca fu chiaro che sarebbe stato difficile conciliare le nostre ambizioni con un budget ridotto…ricordo che concessi il mio assenso a condizione che fosse pienamente sfruttata la flessibilità per poter utilizzare in pieno tutte le somme concordate”,ha continuato il Presidente uscente.
Barroso quindi ha sottolineato che nel negoziato per il budget 2014 il Consiglio propose tagli al bilancio senza che ci fosse stata una decisione al massimo livello politico,per rivedere quanto concordato.”Le proposte della Commissione per il preventivo 2015 e per le correzioni al bilancio 2014,con un aumento di 4,7 miliardi degli stanziamenti per pagare le fatture presentate dagli stessi stati all'esecutivo europeo,riflettono un approccio responsabile e realistico”,ha concluso.