“I picchi negli arrivi degli ultimi mesi in Italia hanno dimostrato che l'attuale capacità di 1.600 posti nei quattro hotspot operativi, ovvero Pozzallo, Lampedusa, Trapani e Taranto, non è sufficiente…il Paese dovrebbe quindi accelerare l’apertura degli hotspot aggiuntivi già annunciati…laddove possibile strutture di ricezione adeguate dovrebbero essere previste con urgenza, anche in quei Porti che non diventeranno a pieno titolo hotspot…
…visto l'elevato numero di minori non accompagnati che sbarcano in Italia, aree dedicate, così come un assistenza particolare dovrebbero essere offerte in tutti gli hotspot e il trasferimento alle strutture di accoglienza di prima e seconda linea dovrebbero essere completate nel più breve termine possibile, inoltre, anche se non c'è un termine legale limite, la regola dovrebbe essere che i migranti siano trattati nel più breve tempo possibile, entro un massimo di 72 ore…
…attualmente nessun minore non accompagnato è stato ricollocato dall'Italia verso altri Paesi…attuare la procedura è una priorità chiave poiché circa 3.000 minori non accompagnati, soprattutto eritrei, sono potenzialmente candidabili ai trasferimenti…uno Stato membro ha già mostrato interesse ad un progetto pilota, in tutto sono 20.500 i minori non accompagnati arrivati in Italia da Gennaio 2016”, è stato reso noto in un Documento sui ricollocamenti e reinsediamenti della Commissione europea.
Tratto da:
Ansa Europa