“Il sistema di gruppi di assistenza reciproca di Stati europei in caso di crisi del gas, proposto dalla Commissione europea, non è la soluzione ottimale per l'Italia che, insieme a Francia, Germania, Belgio e Austria, ha presentato una controproposta al Consiglio Ue energia a Lussemburgo…il nodo è infatti non diminuire la domanda, ma aumentare l'offerta…
…la Proposta di Regolamento contenuta nel Pacchetto Invernale di Bruxelles, che vede l'Italia in obbligo di fornire gas, in caso di crisi all'interno del gruppo Slovenia, Croazia, Austria e Ungheria, tagliando fuori la Svizzera, prevede sostanzialmente misure di taglio della domanda negli Stati membri tenuti ad adottare misure di solidarietà, invece bisognerebbe attivare per prime misure di incremento dell'offerta come l'istituzione ex ante di fornitori di ultima istanza che intervengano in caso di emergenza, l'utilizzo condiviso degli stoccaggi di mercato e di quelli strategici, nonché l'uso coordinato, a livello regionale, delle capacità dei terminali di rigassificazione di gnl oggi sotto utilizzati e solo qualora tali misure non dessero gli effetti desiderati si potrebbe ricorrere al taglio della domanda…
…occorrerebbe infine preparare scenari di rischio e piani nazionali di emergenza legati a possibili eventi negativi a carico di una specifica infrastruttura e in base a questo stabilire misure regionali da inserire poi nei rispettivi Piani di emergenza dove la loro inclusione ne garantirebbe l'obbligatorietà”, ha dichiarato il Ministro allo Sviluppo Economico Carlo Calende.
Tratto da:
Ansa Europa