La Commissione europea,
visto il trattato sul funzionamento dell’Unione europea, in particolare l’articolo 292,
considerando quanto segue:
(1)Il numero dei rifugiati e delle persone bisognose di protezione internazionale sta aumentando a livello mondiale. È pertanto necessario rafforzare la capacità dell’Unione di adempiere al suo dovere morale di fornire un’assistenza efficace. Tutti gli Stati membri dovrebbero partecipare agli sforzi collettivi dell’Unione volti a dimostrare solidarietà a coloro che necessitano di protezione internazionale, offrendo percorsi legali verso l’Unione e rafforzando lo spazio di protezione al di fuori dell’Unione.
(2)La presente raccomandazione mira a sostenere gli sforzi costantemente profusi dagli Stati membri per aprire e rafforzare canali legali e sicuri per coloro che necessitano di protezione internazionale. In particolare, l’azione raccomandata mira a dimostrare solidarietà nei confronti dei paesi terzi nei quali sono sfollate un gran numero di persone bisognose di protezione internazionale, a contribuire alle iniziative internazionali di reinsediamento e ammissione umanitaria e a una migliore gestione complessiva della migrazione.
(3)L’Unione sta lavorando allo sviluppo e al rafforzamento dello spazio di protezione nei paesi di transito, di destinazione o di primo asilo al fine di assistere sia le persone bisognose di protezione internazionale sia i migranti particolarmente vulnerabili, così come di aiutare le comunità di accoglienza. I programmi di sviluppo e protezione regionale (1) nel Corno d’Africa e nell’Africa settentrionale e il sostegno al Medio Oriente, tra gli altri, rafforzano e migliorano lo spazio di protezione mediante lo sviluppo delle capacità dei sistemi nazionali, il sostegno alle autorità e alla società civile, e forniscono protezione offrendo assistenza diretta a coloro che necessitano di protezione internazionale. Tutte le azioni sono realizzate da partner esecutivi. I programmi sostengono soluzioni durature per le persone bisognose di protezione internazionale, segnatamente il reinsediamento, predisponendo che vengano effettuati gli accertamenti preliminari e la registrazione, facilitando l’effettiva determinazione dello status di rifugiato nonché fornendo sostegno diretto alle operazioni di reinsediamento dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (UNHCR). Gli Stati membri sono invitati a svolgere un ruolo attivo in qualità di membri di consorzi o ad apportare contributi finanziari per sostenere e attuare i programmi di sviluppo e protezione regionale allo scopo di potenziare la dimensione esterna della politica migratoria dell’UE.
(4)Il reinsediamento è uno strumento importante per offrire protezione a coloro che necessitano di protezione internazionale e per dimostrare solidarietà completa nei confronti dei paesi terzi, per aiutarli a far fronte a grandi numeri di persone che fuggono dalla guerra o dalle persecuzioni. Costituisce anche un elemento importante della politica generale dell’UE in materia di asilo e migrazione: offrendo percorsi sicuri e legali per coloro che necessitano di protezione, il reinsediamento contribuisce a salvare vite umane, a ridurre la migrazione irregolare e a contrastare il modello di profitto delle reti di trafficanti. Il reinsediamento è anche una componente importante e una parte integrante dell’approccio globale alla migrazione nella misura in cui coinvolge i paesi partner nell’intero spettro di problematiche connesse alla migrazione.
(5)L’UNHCR ha confermato che il fabbisogno complessivo in termini di reinsediamento resta elevato, corrisponde a 1,44 milioni di casi nel 2020 ed è destinato ad aumentare nei prossimi anni.
(6)Il primo Forum globale sui rifugiati, tenutosi nel dicembre 2019, ha fatto il punto dei progressi compiuti nell’attuazione del Patto globale sui rifugiati dell’UNHCR (2). Ha mobilitato un ampio sostegno internazionale per cercare soluzioni durature per i rifugiati del mondo, comprese soluzioni per il reinsediamento e l’ampliamento del numero e della gamma di percorsi legali disponibili per coloro che necessitano di protezione internazionale. La strategia triennale dell’UNHCR (2019-2021) sul reinsediamento e sui percorsi complementari definisce una tabella di marcia per ampliarli offrendo un maggior numero di posti, mobilitando un maggior numero di soggetti e creando società più accoglienti. Per assumere un ruolo guida a livello mondiale in materia di reinsediamento, gli Stati membri sono invitati a sostenere l’attuazione della strategia e a contrastare l’attuale tendenza che vede la diminuzione dei paesi che offrono reinsediamento a livello mondiale e un forte calo degli impegni di reinsediamento (3).
(7)Dal 2015 due programmi di reinsediamento sponsorizzati dall’UE, ai quali hanno partecipato numerosi Stati membri, hanno permesso a oltre 70 000 persone vulnerabili bisognose di protezione internazionale di trovare rifugio nell’Unione. Tra il 2015 e il 2018, anni in cui è cambiato profondamente il panorama globale del reinsediamento, i reinsediamenti annuali verso gli Stati membri sono triplicati, e la quota di reinsediamento complessiva dell’UE è passata da meno del 9 % (prima del 2016) a 41 % (nel 2018). Tale aumento mette in evidenza i benefici e il potenziale della cooperazione e del coordinamento a livello dell’UE nel settore del reinsediamento. Evidenzia inoltre l’importanza dei finanziamenti provenienti dal bilancio dell’UE, con un miliardo di EUR destinato a sostenere direttamente gli sforzi di reinsediamento degli Stati membri per il periodo 2015-2020.
(8)Nell’ambito del primo programma di reinsediamento dell’UE (4), gli Stati membri, insieme agli Stati associati al sistema Dublino, hanno convenuto di reinsediare 22 504 persone bisognose di protezione internazionale dal Medio Oriente, dal Corno d’Africa e dal Nord Africa in un periodo di due anni (2015-2017) (5). In totale 19 452 persone sono state reinsediate nell’ambito di questo primo, riuscito, programma dell’UE (in cui l’86% degli impegni totali è stato attuato).
(9)Nell’ambito del secondo programma di reinsediamento dell’UE (6), gli Stati membri hanno convenuto di reinsediare 50 039 persone bisognose di protezione internazionale dalla Turchia, dal Libano, dalla Giordania e da paesi situati lungo la rotta del Mediterraneo centrale, sostenendo in particolare i meccanismi di transito di emergenza istituiti dall’UNHCR in Niger (2017) e in Ruanda (2019). Il programma è stato un successo: 43 827 persone sono state reinsediate (l’88 % degli impegni totali).
(10)Per massimizzare il numero di reinsediamenti e fare buon uso dei fondi disponibili, gli Stati membri che non hanno ancora pienamente onorato i loro impegni nell’ambito del secondo programma di reinsediamento dell’UE hanno la possibilità di provvedervi nel 2020 e nel 2021 in modo da rispettare gli impegni assunti in precedenza.
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Link:
https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/?uri=uriserv:OJ.L_.2020.317.01.0013.01.ITA&toc=OJ:L:2020:317:TOC
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