Il Consiglio dell’Unione europea,
visto il trattato sul funzionamento dell’Unione europea, in particolare l’articolo 77, paragrafo 2, lettere b) ed e), e l’articolo 292, prima e seconda frase,
vista la proposta della Commissione europea,
considerando quanto segue:
(1)Il 16 marzo 2020 la Commissione ha adottato una comunicazione (1) in cui raccomandava una restrizione temporanea, per la durata di un mese, dei viaggi non essenziali dai paesi terzi verso la zona UE+ (2). Il 17 marzo 2020 i capi di Stato o di governo dell’UE hanno convenuto di attuare la restrizione temporanea dei viaggi non essenziali. Anche i quattro Stati associati Schengen hanno attuato detta restrizione.
(2)Il 26 marzo 2020 i capi di Stato o di governo dell’Unione europea hanno convenuto di applicare una restrizione temporanea coordinata dei viaggi non essenziali verso l’UE a seguito della pandemia di COVID-19.
(3)L’8 aprile 2020 (3) e l’8 maggio 2020 (4) la Commissione ha adottato due comunicazioni di follow-up, in ciascuna delle quali raccomandava di prorogare di un mese la restrizione dei viaggi non essenziali. Tutti gli Stati membri Schengen e i quattro Stati associati Schengen (in appresso «Stati membri») hanno deciso di attuare tali proroghe, da ultimo fino al 15 giugno 2020.
(4)Il 15 aprile 2020 la presidente della Commissione europea e il presidente del Consiglio europeo hanno presentato una «Tabella di marcia comune europea verso la revoca delle misure di contenimento della COVID-19» (5). La tabella di marcia stabilisce un approccio in due fasi che prevede la revoca coordinata dei controlli alle frontiere interne. In seguito, le restrizioni temporanee alle frontiere esterne sarebbero gradualmente allentate e le persone non residenti nell’UE sarebbero autorizzate a riprendere i viaggi non essenziali verso l’UE. La revoca della restrizione di viaggio alle frontiere esterne dovrebbe avvenire successivamente o parallelamente alla revoca dei controlli alle frontiere interne da parte degli Stati membri.
(5)Le consultazioni con gli Stati membri hanno confermato la necessità di prevedere un’ulteriore breve proroga delle restrizioni in vigore alle frontiere esterne e l’importanza di un approccio coordinato per la loro revoca graduale.
(6)L’11 giugno 2020 la Commissione ha adottato una comunicazione (6) in cui raccomanda di prorogare la restrizione dei viaggi non essenziali verso l’UE fino al 30 giugno 2020 e definisce l’approccio da adottare per la revoca graduale della restrizione dei viaggi non essenziali verso l’UE a partire dal 1o luglio 2020. Tutti gli Stati membri hanno attuato l’ulteriore proroga fino al 30 giugno.
(7)Nel frattempo gli Stati membri hanno valutato i criteri e la metodologia da applicare.
(8)La presente raccomandazione non pregiudica la responsabilità degli Stati membri di continuare ad applicare l’articolo 6 del codice frontiere Schengen (7) che stabilisce le condizioni d’ingresso per i cittadini di paesi terzi. In particolare, gli Stati membri mantengono la responsabilità di valutare, caso per caso, se un cittadino di un paese terzo debba essere considerato portatore di una minaccia per la salute pubblica. In tale contesto, gli Stati membri dovrebbero assicurare una stretta cooperazione tra i corpi delle guardie di frontiera e i fornitori di servizi di trasporto.
(9)I controlli di frontiera sono nell’interesse non solo dello Stato membro alle cui frontiere esterne vengono effettuati, ma di tutti gli Stati membri che hanno abolito i controlli alle frontiere interne. Gli Stati membri dovrebbero pertanto assicurare il coordinamento delle misure adottate alle frontiere esterne al fine di garantire il buon funzionamento dello spazio Schengen. A tal fine gli Stati membri dovrebbero avviare la revoca della restrizione temporanea dei viaggi non essenziali verso l’UE in modo coordinato. In una prima fase tale revoca dovrebbe applicarsi alle persone residenti dei paesi terzi elencati nell’allegato I della presente raccomandazione. L’elenco dovrebbe essere aggiornato periodicamente.
(10)Per decidere in merito all’eventuale revoca della restrizione dei viaggi non essenziali verso l’UE si dovrebbe tenere conto della situazione epidemiologica all’interno dell’UE, vale a dire del numero medio di casi di COVID-19 per ogni 100 000 abitanti registrati nei 14 giorni precedenti.
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