La Commissione europea,
visto il trattato sul funzionamento dell’Unione europea,
considerando quanto segue:
(1)Il trattato sul funzionamento dell’Unione europea (TFUE) conferisce all’Unione la competenza per le questioni doganali in vari settori delle sue politiche e azioni interne o esterne. L’esercizio di tale competenza da parte dell’Unione e l’attuazione da parte degli Stati membri delle misure adottate su tale base hanno modellato e progressivamente rafforzato l’unione doganale dal 1968.
(2)Conformemente alla comunicazione della Commissione dal titolo «Sviluppare l’unione doganale dell’UE e la sua governance» (1), la Commissione deve rilanciare il partenariato con gli Stati membri per mettere in atto una visione globale comune della gestione dell’unione doganale dell’UE onde garantire una cooperazione più efficace e flessibile e una migliore attività di regolamentazione, affidandosi alla competenza delle autorità doganali degli Stati membri nell’ambito di un gruppo consultivo.
(3)Inoltre occorre garantire un’applicazione uniforme ed efficace delle norme, migliorando il coordinamento e la cooperazione tra i servizi operativi.
(4)Inoltre, attualmente la gestione efficace della frontiera esterna dell’Unione richiede una gestione integrata delle frontiere e dell’applicazione della legge, nonché una cooperazione più stretta e un maggiore scambio di informazioni con le amministrazioni che intervengono in altri settori pertinenti, come l’Unione della sicurezza, per contribuire alla sua efficacia.
(5)Per quanto riguarda l’elaborazione delle politiche, il coordinamento e l’attuazione dell’unione doganale, la Commissione finora ha ampiamente beneficiato della consulenza e dei pareri del gruppo Politica doganale (GPD) creato nel 1962. Il GPD è un gruppo informale di esperti della Commissione ai sensi della decisione della Commissione recante norme orizzontali sulla creazione e il funzionamento dei gruppi di esperti (2), che riunisce i capi delle amministrazioni doganali. L’importanza del GPD è stata riconosciuta dal Consiglio nelle sue conclusioni sulla riforma della governance dell’unione doganale dell’UE (3).
(6)Per rafforzare la posizione del GPD nella governance dell’unione doganale, garantendo la coerenza dei lavori svolti in tale ambito e avvalendosi delle sue competenze, e per sottolineare la sua importanza nel processo di governance dell’unione doganale al fianco di altri consessi coinvolti e sviluppare e chiarire il suo ruolo, i suoi compiti e la sua struttura, è necessario formalizzare lo status del GPD.
(7)Il gruppo dovrebbe fornire il suo contributo alla Commissione per definire la politica e la strategia in materia doganale e fissare chiare priorità strategiche e operative per il futuro dello sviluppo e della gestione dell’unione doganale, conformemente ai suoi obiettivi strategici definiti nella comunicazione della Commissione sulla strategia per l’evoluzione dell’unione doganale (4).
(8)Il gruppo dovrebbe inoltre aiutare la Commissione a istituire una cooperazione e un coordinamento generali tra la Commissione e gli Stati membri e le altre parti interessate sugli aspetti operativi dell’unione doganale e dell’attuazione della legislazione, dei programmi e delle politiche in materia di dogane dell’Unione. Il gruppo dovrebbe altresì tenere in considerazione gli aspetti rilevanti di altre politiche attinenti alle dogane quali la politica antifrode o la riscossione delle risorse, e fornire consigli al riguardo.
(9)Il gruppo dovrebbe essere composto da esperti delle amministrazioni doganali degli Stati membri.
(10)È opportuno stabilire disposizioni sulla divulgazione delle informazioni da parte dei membri del gruppo.
Nb:Per visionare il testo integrale consultare il link sottostante.
Link:
https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/?uri=CELEX:32018D0612(01)